Home Tutti i libri Bambini e disabilità: io non ci sto!

Bambini e disabilità: io non ci sto!

by FigliModerni
0 commento

L’altra mattina zippando con il
telecomando mi sono soffermata un attimo su Forum condotto da Barbara
Palombelli: stavano trattando la storia di un medico che si era fidanzato con
una donna disabile e il padre era totalmente contrario. Durante il dibattito il
padre del medico se ne è uscito con una frase indirizzata alla fidanzata del
figlio “fa paura ai bambini” e al sentire quella frase le budella mi si sono
attorcigliate dalla rabbia, tanto da cambiare canale.

Girando per il web leggo articoli dove bisogna “preparare i nostri bambini” alla disabilità perché si “impressionano”….mah!

E’ di poco più meno di un mese fa
la notizia di quei genitori che a Napoli hanno ritirato i loro figli da scuola
perché avevano in classe un bambino autistico.

Allora qui, su questo
argomento, ci sono da dire un paio di paroline perché io non ci sto, non ci sto
proprio!

Intanto mi piacerebbe sapere chi
decide cos’è la normalità perché per me tutto ciò che fa parte della vita è
normalità, perciò persone sane, malate, nere, bianche, gay, etero, bisex e
tutto ciò che ci volete aggiungere perché della vita fanno parte tutti e
tutto.  



In secondo luogo mi piacerebbe
tanto sapere: perché dobbiamo insegnare ai bambini la disabilità? La disabilità
la incontriamo tutti i giorni, la viviamo e per i bambini è la quotidianità, la
normalità… forse dovremmo insegnare ai nostri figli che ci sono persone
fortunate e persone meno fortunate, bambini che hanno la cameretta e bambini
che non hanno nemmeno l’acqua, bambini sani e bambini malati, bambini gialli,
rossi, bianchi e neri ma che alla fine sono 
sempre e tutti bambini come i nostri figli. 



I nostri figli queste cose
le sanno, vivono ogni giorno in classi multietniche e non si fanno molti
problemi, un bambino per loro è uguale ad un altro, perché a tutti piace
giocare e sognare.
Mio figlio ha in classe una bimba siriana e da quando c’è lei vuole tornare con lo scuolabus perché lei prende tutti i giorni il pullman, Non gliene frega niente se è straniera, se non parla bene italiano, per lui è una bambina di un anno più piccola, da proteggere, a cui non far fare il viaggio di ritorno a casa da sola sullo scuolabus. Ieri mi ha detto “mamma non voglio che mi vieni a prendere, voglio prendere tutti i giorni il pullman perché c’è Alessia, sai non parla bene italiano ma io l’ascolto”. Imparate genitori intolleranti, imparate dai vostri figli che in fatto di uguaglianza hanno qualcosa da insegnarvi.

Perciò non c’è nulla a cui
dobbiamo prepararli, perché non sono i nostri figli che fanno differenze: sono
i genitori che glieli inculcano le differenze, sono i genitori che si fanno un
sacco di paranoie idiote, sono i genitori che si impressioniamo perché
mentalmente impreparati, i genitori che ritirano i figli da scuola… i bambini
non chiedono nient’altro che stare insieme ad altri bambini e giocare. 



Basta!
Basta crescere figli intolleranti, razzisti, che non hanno nemmeno un po’ di
rispetto per l’altro, basta davvero…. Facciamo fare ai bambini semplicemente i
bambini,  perché loro sono più altruisti
e tolleranti degli adulti senza nemmeno porsi il problema. 



I bambini si impressionano
di più a vedere scene di violenza, in casa, per strada o in televisione
piuttosto che incontrare per strada una persona in carrozzina, o senza un
braccio, o che parla e si muove male. 

Si può nascere sanissimi e
diventare disabili nel corso della vita, per un incidente, per una malattia
grave, per qualcosa di non previsto; così come si può nascere già con problemi ma la
cosa non cambia. 



Dobbiamo crescere figli consapevoli che la normalità è tutto
ciò che fa parte della vita, che i “diversamente abili” sono quei genitori che
non tollerano chi non è come loro, perché sono diversamente abili a vivere, per
loro ci vorrebbe un mondo su misura.  



Crescerli perché quando saranno grandi chiedano una scuola che sia
davvero per tutti, perché il compagno di banco che hanno adesso gli dia la
spinta per combattere le ingiustizie quando saranno adulti. Crescerli perché
adesso possano essere sempre dalla parte del più debole, aiutare il compagno in
difficoltà.

A quei genitori invece così
ignoranti da guardare gli altri dall’alto in basso, a quei genitori che si
impressionano,  ricordo che anche loro
invecchieranno e magari invecchieranno bene magari, però, avranno problemi di
incontinenza, di movimento, di parola e chi più ne ha più ne metta ma anche
loro in quel momento avranno bisogno di sostegno e allora forse è meglio che
anche loro la smettano e si mettano a combattere perché tutti ma proprio tutti
abbiano gli stessi diritti!

Potrebbe anche piacerti

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.