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L’altra sera stavo pensando agli ultimi capricci del gremlins. Sino all’anno scorso tutto nella norma, non ha mai fatto grandi capricci quest’anno col compiere dei suoi 5 anni il gremlins è diventato tremendo.
Partiamo dal presupposto che i gremlins non chiedono…mai! Loro pretendono! Se poi ci aggiungiamo che il mio gremlins è anche molto caparbio viene fuori una bomba esplosiva.
Nell’ultimo mese vuole essere preso in braccio sempre, vuole che gli si lavino i denti, vuole che lo si vesta…è vero tutto ciò è cominciato da quando si è fratturato l’alluce con conseguente gesso (già tolto) ma sono tutte cose che ha sempre fatto da solo perciò per quanto possa capire la sua maggiore richiesta di attenzione non gli faccio nulla di tutto ciò.
Come gli ho già spiegato e rispiegato, penso centinaia di volte “se vuoi le coccole basta che lo dici e mamma e papà te le fanno molto volentieri, giochiamo insieme, stiamo insieme di più ma le cose che sai fare da solo continui a farle come prima”.
Risultato? Siamo al mare, per strada, camminiamo tranquillamente e ad un certo punto tende le braccia e dice “prendimi in braccio” – “no amore siamo quasi arrivati”, pensate che il gremlins urli, sbraiti o cose del genere? Assolutamente no! Lui si siede, gambe e braccia incrociate e non si muove più di lì. Un sit-in vero e proprio!
La gente si ferma a guardarlo (anche perché diciamocelo non è molto normale vedere un gremlins cinquenne che fa i sit-in in mezzo alla strada), rimane lì ferma per vedere come va a finire (non avete altro da fare eh?). Da una parte vorrei che si materializzasse il tappeto di Aladdin me lo rapisse e me lo portasse direttamente a casa, dall’altra vorrei che mi si aprisse una voragine sotto i piedi, inghiottendomi ed evitandomi il terribile teatrino che stiamo facendo.
Partono i miei “om om om om” per mantenere la calma e lo invito con tutta gentilezza ad alzarsi “per piacere alzati” – “no! Mai! se no prendimi in braccio”.
Partono i miei “om om om om” per mantenere la calma e lo invito con tutta gentilezza ad alzarsi “per piacere alzati” – “no! Mai! se no prendimi in braccio”.
Chi ci vede penserà “ma che mamma paziente” no, dentro di me sono incavolata nera, anche perché non sempre i posti che sceglie per i suoi sit-in di protesta sono sicuri.
A volte, quando sono centri storici dove le auto non passano, mi giro e fingo di andarmene e con la coda dell’occhio lo vedo spostarsi col sederino tenendo sempre la sua posizione di gambe e braccia incrociate. Praticamente striscia col sedere per muoversi ma se mi giro è sempre nella stessa posizione di prima, magari un po più vicino.
Se invece sono posti pericolosi, dove possono uscire auto dai passi carrabili o dove comunque non è sicuro dovrei tirarlo su di peso, farlo sbraitare (in quel frangente urlerebbe eccome) ma tra la gente che è lì ferma, a guardare come va a finire, sicuramente si intrometterebbe qualcuno in difesa del gremlins rivoluzionario che lotta, in modo pacifico, per il suo diritto di essere preso in braccio ogni volta che esce di casa.
Perciò visto che tutto deve finire nel giro di pochi secondi, proprio perché pericoloso, mi avvicino col sorriso sulle labbra e con voce soave ma gelida gli dico “se non ti scolli subito di lì non esci per tre giorni” il gremlins si alza immediatamente e, mentre lo ignoro, lo sento dietro borbottare “sei cattiva, cattivissima, non ti voglio più, guarda che adesso mi devi chiedere scusa eh”.
Vi chiederete perché se quest’ultimo metodo funziona non lo faccio sempre ma ho sempre preferito ignorare i capricci, ignorarli completamente, come iniziano prima o poi finiscono, se invece gli rispondessi inizierei un testa a testa che andrebbe ad aumentare il capriccio non certo a diminuirlo perciò uso questo metodo in casi estremi se no ignoro e stop.
Comunque visto che è un temerario ed io continuo ad ignorare il borbottio che ho dietro, quando arriviamo a casa (la casa del mare è al primo piano) fa tutte le scale gattonando, entra in casa gattonando e va a prendersi i giochi gattonando. Quando, dopo un po che gattona si stanca, ritorna a camminare sulle sue splendide gambine.
Mentre io sono completamente sfatta, come se mi fosse passato sopra un tir, demoralizzata, chiedendomi cosa e dove ho sbagliato, rimettendomi in discussione come mamma lui è già lì bello sorridente che mi chiede di giocare.
Nell’ultimo mese, siamo già andati e tornati dal mare, mi ha già fatto ben quattro sit-in, per ora sono quattro giorni che cammina con le sue gambe e non chiede niente. Avrà capito? Mah!
Quando ero piccola, se avessi fatto una scena del genere mi avrebbero detto “poi facciamo i conti” e la sola frase mi avrebbe bloccata visto che anticipava punizione assicurata. Nella mia vita ho fatto così tanti conti con i miei genitori che se ogni volta mi avessero dato mille lire a quest’ora sarei milionaria. Ora siamo nel 2014, siamo in tempo di crisi e i conti non li facciamo più nemmeno con i figli.
Quando ero piccola, se avessi fatto una scena del genere mi avrebbero detto “poi facciamo i conti” e la sola frase mi avrebbe bloccata visto che anticipava punizione assicurata. Nella mia vita ho fatto così tanti conti con i miei genitori che se ogni volta mi avessero dato mille lire a quest’ora sarei milionaria. Ora siamo nel 2014, siamo in tempo di crisi e i conti non li facciamo più nemmeno con i figli.