Home Libri 7 - 9 anni Giorno della memoria: noi abbiamo scelto Fuorigioco di Fabrizio Silei per ricordare la Shoah

Giorno della memoria: noi abbiamo scelto Fuorigioco di Fabrizio Silei per ricordare la Shoah

by FigliModerni
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Parlare ad un bambino di 6 anni della Shoah non è cosa facile, almeno per me. Gli anni precedenti lo reputavo troppo piccolo perché potesse capire un argomento così importante ma quest’anno ho deciso di avvicinarlo all’argomento tramite un libro che tratta di un argomento a lui molto caro: il calcio.


Così ecco che abbiamo letto “Fuorigioco” scritto da Fabrizio Silei, illustrato da Maurizio Quarello e pubblicato da Orecchio Acerbo. Perché ho scelto proprio questo albo illustrato? Beh è presto detto, perché volevo introdurlo all’argomento facendogli capire che nello sport del calcio ci sono stati campioni coraggiosi, che hanno preferito la morte piuttosto che piegarsi ad Hitler! 

Perché il messaggio che volevo trasmettergli era il coraggio che hanno avuto molte persone in quegli anni, il coraggio di dire no, di non piegarsi e di morire da veri eroi.

Primavera del 1938, Vienna: Marcus è un bambino di nove anni con la passione per il calcio, il suo eroe preferito è Sindelar, capitano della nazionale austriaca. Marcus, nella sua ingenuità di bambino crede che quando Austria e Germania si uniranno diventeranno tutti una grande nazione, crede che il Führer sia una persona positiva, da seguire, proprio come gli viene detto a scuola.




Mentre il bambino ha queste idee, il padre spesso si riunisce con altri austriaci in una cantina, e proprio durante una di queste riunioni, tirando a sorte, il padre di Marcus viene scelto per avvisare il campione calcistico di non giocare l’ultima partita. Quella partita amichevole Vienna – Germania dopo la quale, nei sogni di Marcus, le due nazionali si uniranno in un’unica grande squadra calcistica…la squadra più forte del mondo!








Il padre di Marcus, rintraccia Sindelar, insieme alla sua compagna Camilla, ebrea italiana, in un bar. Non riesce a parlare direttamente con il campione ma solo con la compagna a cui lascia il suo messaggio “Sindelar non deve giocare quella partita”. Matthias Sindelar viene avvisato da Camilla, la sua fidanzata, del messaggio ma decide di giocare comunque la sua partita.

E’ il 3 Aprile del 1938 quando Marcus, accompagnato dal padre va allo stadio per vedere il suo eroe, capitano della nazionale austriaca, Matthias Sindelar. La Germania è data come favorita e alla partita sono presenti anche le autorità.






Già dall’inizio della partita si capisce che i tedeschi giocano per vincere, non è un amichevole come dovrebbe essere ma una vera ricerca della vittoria. La squadra austriaca ritrova la sua intesa, gioca e gioca per vincere. Al 17″ Sindelar fa gol e tutti gli austriaci gioiscono con lui mentre i giocatori tedeschi si fanno più cattivi. 










Sesta, amico di Sindelar fa il secondo gol e tutti gli austici si ritrovano a tifare tutti insieme, “Austria, Austria”! 






Anche Marcus, abbracciato a suo papà, esulta e si ritrova a seguire il coro di “Austria, Austria!” Tutta l’Austria esulta! L’Austria vince contro la Germania 2-0.


Alla fine della partita, durante la cerimonia di saluto tutti gli atleti dovranno schierarsi e fare il saluto nazista salutando “Heil Hitler!” ma Sindelar e Sesta no, Marcus inizialmente non capisce perché Sindelar non saluta alzando la mano, mentre gli occhi di suo padre si fanno lucidi e le persone intorno a loro applaudono, poi dopo un attimo di smarrimento anche Marcus si alza e applaude, insieme ai suoi connazionali, il suo eroe.




Nove mesi dopo Matthias Sindelar e la sua compagna Camilla Castagnola furono trovati morti, si parlò di una fuoriuscita di gas accidentale, la Gestapo portò via immediatamente i corpi e i tedeschi cercarono di tenere segreto il giorno del funerale, a cui invece parteciparono quarantamila persone, tra cui Marcus e suo padre. 

Negli anni seguenti milioni di persone morirono, tramite il gas, nei campi di concentramento.

“Fuorigioco” è un albo davvero splendido, man mano che lo si legge ti trasmette emozioni fortissime, sembra di rivivere attimo per attimo quell’epoca e sopratutto quella partita decisiva.  In questo albo si percepisce il coraggio di quest’uomo, le speranze di un’intera nazione ma sopratutto il coraggio di milioni di persone che Hitler negli anni successivi non riuscì a piegare. Un albo che insegna ai nostri bambini che a volte basta il coraggio di un solo unico uomo a fare la differenza e a far ritrovare a chi lo circonda la forza di lottare e combattere!



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