Buongiorno a tutti, oggi vi voglio presentare un libro davvero bellissimo scritto da Mirco Maselli e pubblicato da Lapis Edizioni: “Hogard faccia di drago”.
Avete presente Camelot, Re Artù, Mago Merlino? Bene! Dimenticateveli subito perché il libro di Mirco Maselli è sì ambientato a Camelot ma il messaggio che ci lascia questo libro è ben diverso dalla storia che avete conosciuto finora di Camelot.
Dovete sapere che Hogard indossa sempre un elmo da cavaliere e che perciò nessuno conosce il suo viso, nessuno sa che ha una faccia da Drago. Quando Hogard entra a casa dell’oste si innamora subito perdutamente della figlia, Fiamma, che reputa un vera principessa.
Così ho contattato l’autore ed ora ve lo presento con immenso piacere:
benvenuto, cosa ti ha spinto a scrivere “Hogard faccia di Drago?”
avuta una evoluzione un po’ lunga e controversa a dire il vero. E’ nato dalla
costola di un altro personaggio che avevo in mente anni fa e che stavo
elaborando a fumetti (allora facevo quelli, lavoravo per Lupo Alberto e nei
ritagli di tempo cercavo di inventarne di miei). Ma non dico di più, perché quell’idea
é ancora nel cassetto e spero sempre di ritirarla fuori prima o poi.
rappresentava una potenziale sfaccettatura di quel personaggio originario, che
però mi piacque talmente tanto da decidere di evolverla per suo conto.
ha spinto a scriverlo? Bè, direi il constatare che la situazione reale che c’è
oggi nel Mondo, che porta l’individuo a un senso di confusione, impotenza,
alienazione ai limiti della sopportazione, richiederebbe proprio la figura di
un eroe così! Strambo, contrastato, pieno di limiti e difetti, ma vero, come la
forza che sentiamo tutti dentro di noi, che aspira alla purezza e alla
giustizia, ma che per tanti motivi non riusciamo ad esprimere!
questo senso le fiabe sono utili: servono a richiamare la necessità di trovare
dentro di noi la forza, l’energia e il coraggio di essere piccoli grandi eroi
della nostra vita quotidiana.
nascono i tuoi personaggi?
nascono in mille modi: guardando il Mondo e i suoi problemi e guardando l’uomo.
Elaboro le mie interpretazioni dei tipi e dei caratteri che si affollano nel
mondo e che si formano nella stessa psiche umana, che non è quasi mai
monolitica, ma multiforme, varia… e creo poi delle trame, delle dinamiche,
quasi sempre in chiave umoristica o satirica, ma non solo, per far interagire
tra loro tutti questi caratteri e trovare, a mio modo, delle risposte
plausibili, delle strade percorribili, delle uscite di sicurezza (come diceva
Silone), dei modi di vedere la soluzione dei problemi di cui sopra…
l’esigenza di fondo che ispira la nascita dei personaggi.
loro aspetto esteriore, bè, gli stimoli e i modelli ispiratori sono tanti, in
genere pescati da ciò che costituisce il mio personale immaginario: film,
libri, fumetti, cartoni, ricordi personali, studi storici o filosofici… hai
voglia, c’è l’imbarazzo della scelta! Prendo a spizzichi e mozzichi dal grande
piatto d’argento del Mondo! 🙂
certamente un personaggio di fantasia ma molto umano, dalla lettura del libro
si percepiscono tutti i sentimenti e le emozioni di questo piccolo grande eroe
che cattura adulti e bambini. Da dove nasce la struttura di questo personaggio
così complesso?
semplicemente rielaborato a mio modo il tema classico del piccolo grande eroe
che, per necessità o virtù, è chiamato a determinare la salvezza di tutti.
supereroi son capaci tutti, bella forza, sono belli, forti, aitanti e hanno i
super poteri! Ma l’anti supereroe no. E più sembra piccolo, innocuo, maldestro
e persino ridicolo, più si è portati ad
amarlo secondo me… a sentirlo “uno di noi”, anzi, persino “uno
meno di noi”, ma che, se vuole, è capace di rivoltare il Mondo come una
frittata!
dico in parole povere, sei portato a pensare: se ce la fa lui, magari posso
farcela anch’io. Hogard è
nato dalla mia riflessione sul famoso imput del David Copperfield di Dickens
“sarò io l’eroe della mia vita o questa parte sarà assunta da qualcun
altro?”.
c’è un elemento in più, rispetto all’assunzione personale della missione eroica:
c’é il motivo del contrasto, della lotta interiore. Non a caso
assume sembianze draghesche, che nella simbologia delle fiabe classiche
rappresentano il MALE per antonomasia. Un contrasto che induce a molte chiavi di
lettura. Non è solo il monito a superare le apparenze, quella è la lettura più
facile. E’ la lettura sociologica.
tengo di più è la lettura psicologica: sarò in grado di scoprire il vero me
stesso anche sotto questa scorza draghesca, che vorrebbe indurmi a essere
qualcos’altro? Questa lotta interiore è la base del libro e si svilupperà
ulteriormente nei prossimi capitoli della serie.
come un bambinone, che agisce come in un gioco appassionato il cui fine è
esclusivamente fare il BENE e
opponendosi a chi invece, ai suoi occhi, ha un modo sbagliato di giocare, e
sceglie solo il MALE.
male esiste ed è anche in agguato dentro di noi. Per questo, nella sua
ingenuità di bambino, Hogard potrebbe finire per esserne vittima lui stesso del
male che è dentro di sé, perché tradito dagli amici e confuso dalla situazione.
E allora ecco che gli viene in aiuto il MAGO, che rappresenta la parte saggia
che è in ognuno di noi e che ci aiuta a capire e ad agire nel giusto modo.
scegliere sempre e comunque il BENE è il nostro fine, ma non dimenticando che
il MALE esiste, anche dentro di noi, comunque e che, se lo ignoriamo, lui c’è,
rimane lì, come un mostro acquattato nell’ombra, pronto a saltarci addosso.
Scegliere il BENE significa avere il coraggio delle proprie azioni, in prima
persona e non lasciarsi fermare dalla paura e dall’indifferenza verso il male,
ma nemmeno farsi incantare dai suoi subdoli inganni.
checché se ne dica, hanno meno paure degli adulti. Le paure li assalgono via
via che crescono, condizionati dagli adulti. Tuttavia è l’adulto saggio, colui
che ha tenuto dentro di sé la fede e l’amore che aveva da bambino, che può
aiutare i bambini stessi nel percorso naturale di crescita.
Hogard-bambino e Merlino-vecchio saggio, si chiude un cerchio tondo e perfetto,
l’unione in unico essere speciale, adatto a fare l’eroe e a salvare gli altri.
sicuramente abbiamo bei ricordi di “Re Artù e i Cavalieri della Tavola
Rotonda”, Hogard si può paragonare ad un piccolo Re Artù moderno? Quali sono le
differenze e le affinità tra i due personaggi?
Artù, ma anche Parsifal per esempio, un altro eroe della saga arturiana. E
comunque, come dicevo, si rifà a tanti personaggi simili della letteratura
fantasy, primi fra tutti gli Hobbit di Tolkien, Harry Potter, ecc… Ovvero l’eroe
per caso, il piccolo uomo che fa di necessità virtù e scopre di avere dentro di
sé una grandezza inimmaginabile.
goffo Semola all’inizio, il ragazzino semplice scudiero, che estraendo per caso
la spada dalla roccia scopre la grandezza a cui era inconsapevolmente
predestinato. Parsifal era un ragazzino selvaggio e maldestro, che cresciuto
con il mito della cavalleria poi si trasforma, seguendo quell’obiettivo
virtuoso.
rappresenta appunto la continuazione di questa idea, se vogliamo, integrata
però dall’idea del contrasto con la sua essenza di Drago. In questo senso
attinge anche a certa letteratura fantasy moderna, come la saga di Star Wars e
il motivo del contrasto e della tentazione latente del lato oscuro della forza,
sempre in agguato. Il piccolo eroico Anakin che diventa Darth Fener, non
reggendo al crollo del suo sogno di giustizia.
però lo accomuna di nuovo ad Artù, che ad un certo punto, preso dalla gelosia,
rischia di vanificare la sua missione di eroe… ma se ne rende conto e si
riscatta con la cerca del Graal…
percorso succede anche ad Hogard. La sorta di tradimento che subisce alla metà
del libro, lo allontana da sé stesso, dalla sua originaria voglia di giustizia
e lo confonde, costringendolo a vedere allo specchio la sua presunta essenza di
Drago, che invece, come gli spiega il Mago, è solo apparenza, una visione
esteriore a cui solo i superficiali possono credere. Con il Mago Hogard compie
un viaggio di ricerca interiore, che lo porta a scoprire quello che lui è
davvero e che prima solo intuiva. L’eroe di sé stesso appunto, che può divenire
anche l’eroe di Camelot, l’esempio per tutti!
messaggi importanti che vorresti trasmettere ai piccoli lettori di Hogard?
averli già elencati nelle precedenti risposte… Diretti comunque più agli
adulti, ai genitori che, spero, decideranno di far leggere il libro ai loro
figli. Parlando ai bambini invece, il libro è anche un modo per dire loro
questo:
bene come siete ora, come pensate ora, come giocate ora, come agite ora.
Fissatelo bene nella vostra memoria e cercate di mantenervi così anche
crescendo. Perché il Mondo ha bisogno di questo: ovvero, ha bisogno che le cose
si facciano con la stessa serietà e purezza che ci mettono i bambini quando
giocano! Il Mondo ha bisogno dei bambini. Un sacrosanto bisogno!
infantile è l’età dell’oro, l’età in cui si forma l’essenza della nostra
psiche, l’età in cui prende forma e sostanza il sogno che sta alla base della
nostra vita, della nostra ragione di essere qui, nel mondo, ora. Di vivere il
nostro tempo come individui veri, come protagonisti. Non come numeri e cose inutili
e sostituibili con altre fatti in serie.
invece, il Mondo insegna a molti uomini a essere ipocriti, a nascondere e
dimenticare i loro sogni di bambini e questi uomini, purtroppo, finiscono per
fare cose sbagliate e noiose, a cui non credono più. Cose che fanno male e che fanno
girare il mondo per il verso sbagliato, che se non è il male, è certamente la
sua anticamera, il suo terreno di coltura.
l’adulto che cresce perdendo di vista sé stesso, finisce per fare le cose serie
per gioco, come un automa, senza crederci. Al contrario del bambino che invece,
quando gioca, gioca sul serio, mettendoci tutto sé stesso!
domanda che, sono certa, ti vorrebbe fare ogni bambino che ha letto il tuo
libro e si è innamorato di Hogard: Potremo vivere nuove avventure di questo
meraviglioso personaggio?
posso dire perché ho ricevuto fresca fresca la mail con la proposta da parte di
Lapis, il mio editore, di scrivere la seconda avventura di Hogard. Era già in
fase di studio su esplicito invito della mia editor, ma sai, fino a ieri era
solo una ipotesi e un buon auspicio… Insomma, posso dire che è ufficiale:
uscirà presto un nuovo libro di Hogard e si intitolerà…..
Titolo e contenuti devono stare rigorosamente segreti. 🙂
ve la posso dire: il primo libro era dedicato a mio figlio Francesco, oggi
14enne, questo nuovo invece sarà dedicato a mia figlia Alessia, di otto anni,
guarda caso, come sta emergendo dopo il primo giro promozionale, l’inizio dell’età
più adatta alla lettura di Hogard, che si è andata precisando nella fascia 8-10
anni!
alla nascita dei miei due figli la riscoperta della mia passione per la
letteratura per ragazzi, in particolare delle fiabe e della loro funzione simbolica.
Dedicare a loro i miei primi due libri fantasy era il minimo che potessi fare!
Grazie Mirco!