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Hogard faccia di Drago di Mirco Maselli pubblicato da Lapis Edizioni

by FigliModerni
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Buongiorno a tutti, oggi vi voglio presentare un libro davvero bellissimo scritto da Mirco Maselli e  pubblicato da Lapis Edizioni: “Hogard faccia di drago”.


Avete presente Camelot, Re Artù, Mago Merlino? Bene! Dimenticateveli subito perché il libro di Mirco Maselli è sì ambientato a Camelot ma il messaggio che ci lascia questo libro è ben diverso dalla storia che avete conosciuto finora di Camelot. 


Sono passati ormai anni dal periodo florido di Re Artù, ora Camelot è un paese triste, sotto l’incantesimo di Fata Morgana che ha reso tutti i suoi sudditi stupidi e pigri. Ad aiutare Fata Morgana troviamo il Cavaliere Nero che regna su Camelot e il Drago che, a servizio della Fata Morgana,  dal cielo incombe come una minaccia sul regno. Il codice Sacro dei cavalieri è già stato dimenticato da tempo.




Fata Magagna, vive nel bosco è una strega vecchia e dispettosa e un giorno, proprio nel bosco, intravede Lancillotto. Lancillotto ha appena rubato un uovo di un Drago in letargo e Fata Magagna non si fa sfuggire l’occasione: con uno sgambetto a Lancillotto, lo fa cadere, gli ruba l’uovo e dal trambusto viene svegliato anche il Drago, che in men che non si dica fa arrosto Lancilotto con le sue fiamme.

Magagna, una volta a casa, inizia a preparare una delle sue ricette e inavvertitamente butta nel pentolone anche l’uovo di Drago appena rubato a Lancillotto. Mentre Magagna sta ancora pensando al guaio combinato ecco spuntare una massa di capelli biondi e subito dopo un esserino un po buffo con la faccia di Drago che la chiama “Madre”.

La vecchia strega non crede ai suoi occhi, voleva un servo ed invece si ritrova un figlioccio che decide di chiamare Hogard. Hogard è nato già grande ma con il cuore e l’animo di un bambino, perciò per fata Magagna è facile raccontargli un sacco di frottole o mezze verità. Gli racconta che suo padre è Lancillotto il più prode dei cavalieri del regno che aveva chiesto la mano di Magagna in gioventù.  In effetti Hogard ha i capelli e il coraggio di Lancillotto ma la faccia da Drago, essendo nato proprio da un uovo di Drago. Così Hogard nel frattempo cresce leggendo il Sacro Codice dei cavalieri e indossando un armatura da cavaliere, gioca a sconfiggere Draghi enormi, a salvare principesse e a difendere i più deboli.




Un giorno una scia di essere volanti conducono Mago Merlino nel bosco, eh sì proprio Mago Merlino unico in tutto il regno a ricordare ancora il Sacro Codice. Quando Merlino vede Hogard in azione durante i suoi giochi fanciulleschi, si convince ben presto che quello è il cavaliere giusto per salvare Camelot da Fata Morgana. Così esce dal nascondiglio, ed entusiasta del fortunato incontro, si presenta chiedendo a Hogard chi fossero i suoi genitori. Appena venuto a conoscenza che la madre del ragazzo è Magagna, sua vecchia conoscenza, decide di andare immediatamente a trovarla per avere il suo permesso per portare con se Hogard. Magagna, sotto il compenso di Merlino con monete d’oro, accetta volentieri, promettendo di non rivelare mai a nessuno di chi è figlio il ragazzo e da quel momento Merlino si prende cura di Hogard. 

Merlino e Hogard si recano a Camelot e fin da subito Hogard rivela il suo animo da cavaliere, difendendo un povero ladro dalle grinfie di una guardia che affronta con coraggio e con la forza di mille uomini! Gli abitanti di Camelot accolgono il nuove eroe con gratitudine e un oste decide di nascondere Merlino e il suo misterioso cavaliere dalle grinfie di Cavaliere Nero, che non sarà certo contento di sapere che uno dei suoi uomini è stato sconfitto. 





Dovete sapere che Hogard indossa sempre un elmo da cavaliere e che perciò nessuno conosce il suo viso, nessuno sa che ha una faccia da Drago. Quando Hogard entra a casa dell’oste si innamora subito perdutamente della figlia, Fiamma, che reputa un vera principessa. 


Riuscirà Hogard a sconfiggere Fata Morgana e il suo fedele Cavaliere Nero? Come reagiranno gli abitanti di Camelot nel sapere che anche lui è un Drago proprio come quello che incombe sul regno?  Come reagirà Hogard nell’accorgersi di essere un Drago? Cosa succederà quando Hogard incontrerà il Drago a servizio di Fata Morgana? Riuscirà a conquistare il cuore della dolce Fiamma? Siete curiosi? Bene allora vi consiglio di leggere questo fantastico libro che appassionerà tutti i vostri bambini.

Hogard affronta un lungo viaggio interiore da dove vengo? chi sono? sono un cavaliere? un Drago? Ha momenti di insicurezza e di scoraggiamento, quando ad esempio scoprirà di non essere solo figlio di Lancilotto ma anche di un Drago e in quel momento le certezze avute sino a quel momento cadranno a pezzi. Riuscirà a ritrovare se stesso anche grazie all’amore per Fiamma, riuscirà a capire che ciò che conta non è l’aspetto esteriore ma ciò che ha nel cuore, nell’anima. Riuscirà a discernere il bene dal male, preferendo il bene e tornando a combattere per difendere gli indifesi! Sono proprio questi i messaggi che i nostri bambini colgono leggendo ” Hogard faccia di Drago”.

E’ un libro che riporta ai nostri bambini valori veri, facendoli sognare, viaggiare nella fantasia e nella magia con questi meravigliosi personaggi. Ogni personaggio del libro racchiude un insegnamento: che dire ad esempio di Fiamma a cui non importa se Hogard ha una faccia di Drago perché lei riesce a vedere solo la purezza del cuore di questo piccolo grande eroe?.

Mirco Maselli con questo piccolo grande eroe con la faccia da Drago riesce ad entrare nel cuore e nell’anima dei nostri bambini che si riconoscono in questo Drago un po insicuro e pasticcione ma buono e coraggioso e che diventerà ben presto il loro eroe preferito, perché Hogard racchiude in sé lati umani, quali insicurezza, scoraggiamento,  forza, coraggio e passione. Il tutto farcito dalla magia di Mago Merlino, Fata Morgana e Strega Magagna e da un mondo incantato e si sa la magia nei bambini è innata e tutto ciò che è magico li conquista sempre. 

Mirco Maselli è stato illustratore, fumettista e autore di Lupo Alberto, Cattivik e Sturmtruppen  perciò il libro è pieno di bellissime e accattivanti illustrazioni, che accompagnano i bambini in questo straordinario viaggio in compagnia di Hogard e i suoi amici. Un libro straordinario che, nella nostra società fatta di falsi miti ed eroi, ridona a tutti, grandi e piccoli, la purezza degli eroi veri, che trasmettono i veri valori, di cui i nostri bambini hanno bisogno.

“Hogard faccia di Drago” è consigliato ai bambini dagli 8 anni in poi ma io l’ho letto al mio Gremlins di sei anni che se ne è innamorato subito, rimanendone davvero affascinato tanto da farmi le fatidiche domande “Mamma esiste già il seguito? Me lo compri? Quando uscirà? Dobbiamo chiedere al signore che ha scritto Hogard di farne un altro”. 


Così ho contattato l’autore ed ora ve lo presento con immenso piacere: 


Ciao Mirco
benvenuto, cosa ti ha spinto a scrivere “Hogard faccia di Drago?”
Hogard ha
avuta una evoluzione un po’ lunga e controversa a dire il vero. E’ nato dalla
costola di un altro personaggio che avevo in mente anni fa e che stavo
elaborando a fumetti (allora facevo quelli, lavoravo per Lupo Alberto e nei
ritagli di tempo cercavo di inventarne di miei). Ma non dico di più, perché quell’idea
é ancora nel cassetto e spero sempre di ritirarla fuori prima o poi.
Ecco, Hogard
rappresentava una potenziale sfaccettatura di quel personaggio originario, che
però mi piacque talmente tanto da decidere di evolverla per suo conto.
Che cosa mi
ha spinto a scriverlo? Bè, direi il constatare che la situazione reale che c’è
oggi nel Mondo, che porta l’individuo a un senso di confusione, impotenza,
alienazione ai limiti della sopportazione, richiederebbe proprio la figura di
un eroe così! Strambo, contrastato, pieno di limiti e difetti, ma vero, come la
forza che sentiamo tutti dentro di noi, che aspira alla purezza e alla
giustizia, ma che per tanti motivi non riusciamo ad esprimere!
Anche in
questo senso le fiabe sono utili: servono a richiamare la necessità di trovare
dentro di noi la forza, l’energia e il coraggio di essere piccoli grandi eroi
della nostra vita quotidiana.
   
Da dove
nascono i tuoi personaggi?
Ah bè,
nascono in mille modi: guardando il Mondo e i suoi problemi e guardando l’uomo.
Elaboro le mie interpretazioni dei tipi e dei caratteri che si affollano nel
mondo e che si formano nella stessa psiche umana, che non è quasi mai
monolitica, ma multiforme, varia… e creo poi delle trame, delle dinamiche,
quasi sempre in chiave umoristica o satirica, ma non solo, per far interagire
tra loro tutti questi caratteri e trovare, a mio modo, delle risposte
plausibili, delle strade percorribili, delle uscite di sicurezza (come diceva
Silone), dei modi di vedere la soluzione dei problemi di cui sopra…
Questa è
l’esigenza di fondo che ispira la nascita dei personaggi.
Poi per il
loro aspetto esteriore, bè, gli stimoli e i modelli ispiratori sono tanti, in
genere pescati da ciò che costituisce il mio personale immaginario: film,
libri, fumetti, cartoni, ricordi personali, studi storici o filosofici… hai
voglia, c’è l’imbarazzo della scelta! Prendo a spizzichi e mozzichi dal grande
piatto d’argento del Mondo! 🙂
  
Hogard è
certamente un personaggio di fantasia ma molto umano, dalla lettura del libro
si percepiscono tutti i sentimenti e le emozioni di questo piccolo grande eroe
che cattura adulti e bambini. Da dove nasce la struttura di questo personaggio
così complesso?
Ho
semplicemente rielaborato a mio modo il tema classico del piccolo grande eroe
che, per necessità o virtù, è chiamato a determinare la salvezza di tutti.
A fare i
supereroi son capaci tutti, bella forza, sono belli, forti, aitanti e hanno i
super poteri! Ma l’anti supereroe no. E più sembra piccolo, innocuo, maldestro
e persino ridicolo,  più si è portati ad
amarlo secondo me… a sentirlo “uno di noi”, anzi, persino “uno
meno di noi”, ma che, se vuole, è capace di rivoltare il Mondo come una
frittata!
…Forse, lo
dico in parole povere, sei portato a pensare: se ce la fa lui, magari posso
farcela anch’io. 
Hogard è
nato dalla mia riflessione sul famoso imput del David Copperfield di Dickens
“sarò io l’eroe della mia vita o questa parte sarà assunta da qualcun
altro?”.
Ma in Hogard
c’è un elemento in più, rispetto all’assunzione personale della missione eroica:
c’é il motivo del contrasto, della lotta interiore. 
Non a caso
assume sembianze draghesche, che nella simbologia delle fiabe classiche
rappresentano il MALE per antonomasia. Un contrasto che induce a molte chiavi di
lettura. Non è solo il monito a superare le apparenze, quella è la lettura più
facile. E’ la lettura sociologica.
Quella a cui
tengo di più è la lettura psicologica: sarò in grado di scoprire il vero me
stesso anche sotto questa scorza draghesca, che vorrebbe indurmi a essere
qualcos’altro? Questa lotta interiore è la base del libro e si svilupperà
ulteriormente nei prossimi capitoli della serie.
Hogard è
come un bambinone, che agisce come in un gioco appassionato il cui fine è
esclusivamente fare il BENE  e
opponendosi a chi invece, ai suoi occhi, ha un modo sbagliato di giocare, e
sceglie solo il MALE.
Ma certo, il
male esiste ed è anche in agguato dentro di noi. Per questo, nella sua
ingenuità di bambino, Hogard potrebbe finire per esserne vittima lui stesso del
male che è dentro di sé, perché tradito dagli amici e confuso dalla situazione.
E allora ecco che gli viene in aiuto il MAGO, che rappresenta la parte saggia
che è in ognuno di noi e che ci aiuta a capire e ad agire nel giusto modo.
Insomma,
scegliere sempre e comunque il BENE è il nostro fine, ma non dimenticando che
il MALE esiste, anche dentro di noi, comunque e che, se lo ignoriamo, lui c’è,
rimane lì, come un mostro acquattato nell’ombra, pronto a saltarci addosso.
Scegliere il BENE significa avere il coraggio delle proprie azioni, in prima
persona e non lasciarsi fermare dalla paura e dall’indifferenza verso il male,
ma nemmeno farsi incantare dai suoi subdoli inganni.
I bambini,
checché se ne dica, hanno meno paure degli adulti. Le paure li assalgono via
via che crescono, condizionati dagli adulti. Tuttavia è l’adulto saggio, colui
che ha tenuto dentro di sé la fede e l’amore che aveva da bambino, che può
aiutare i bambini stessi nel percorso naturale di crescita.
Con
Hogard-bambino e Merlino-vecchio saggio, si chiude un cerchio tondo e perfetto,
l’unione in unico essere speciale, adatto a fare l’eroe e a salvare gli altri.
Noi adulti
sicuramente abbiamo bei ricordi di “Re Artù e i Cavalieri della Tavola
Rotonda”, Hogard si può paragonare ad un piccolo Re Artù moderno? Quali sono le
differenze e le affinità tra i due personaggi?
Beh certo, Re
Artù, ma anche Parsifal per esempio, un altro eroe della saga arturiana. E
comunque, come dicevo, si rifà a tanti personaggi simili della letteratura
fantasy, primi fra tutti gli Hobbit di Tolkien, Harry Potter, ecc… Ovvero l’eroe
per caso, il piccolo uomo che fa di necessità virtù e scopre di avere dentro di
sé una grandezza inimmaginabile.
Artù era il
goffo Semola all’inizio, il ragazzino semplice scudiero, che estraendo per caso
la spada dalla roccia scopre la grandezza a cui era inconsapevolmente
predestinato. Parsifal era un ragazzino selvaggio e maldestro, che cresciuto
con il mito della cavalleria poi si trasforma, seguendo quell’obiettivo
virtuoso.
Ecco, Hogard
rappresenta appunto la continuazione di questa idea, se vogliamo, integrata
però dall’idea del contrasto con la sua essenza di Drago. In questo senso
attinge anche a certa letteratura fantasy moderna, come la saga di Star Wars e
il motivo del contrasto e della tentazione latente del lato oscuro della forza,
sempre in agguato. Il piccolo eroico Anakin che diventa Darth Fener, non
reggendo al crollo del suo sogno di giustizia.
E questo
però lo accomuna di nuovo ad Artù, che ad un certo punto, preso dalla gelosia,
rischia di vanificare la sua missione di eroe… ma se ne rende conto e si
riscatta con la cerca del Graal…
Ecco, questo
percorso succede anche ad Hogard. La sorta di tradimento che subisce alla metà
del libro, lo allontana da sé stesso, dalla sua originaria voglia di giustizia
e lo confonde, costringendolo a vedere allo specchio la sua presunta essenza di
Drago, che invece, come gli spiega il Mago, è solo apparenza, una visione
esteriore a cui solo i superficiali possono credere. Con il Mago Hogard compie
un viaggio di ricerca interiore, che lo porta a scoprire quello che lui è
davvero e che prima solo intuiva. L’eroe di sé stesso appunto, che può divenire
anche l’eroe di Camelot, l’esempio per tutti!

Quali sono i
messaggi importanti che vorresti trasmettere ai piccoli lettori di Hogard?
Beh, credo di
averli già elencati nelle precedenti risposte… Diretti comunque più agli
adulti, ai genitori che, spero, decideranno di far leggere il libro ai loro
figli. Parlando ai bambini invece, il libro è anche un modo per dire loro
questo:
ricordatevi
bene come siete ora, come pensate ora, come giocate ora, come agite ora.
Fissatelo bene nella vostra memoria e cercate di mantenervi così anche
crescendo. Perché il Mondo ha bisogno di questo: ovvero, ha bisogno che le cose
si facciano con la stessa serietà e purezza che ci mettono i bambini quando
giocano! Il Mondo ha bisogno dei bambini. Un sacrosanto bisogno!
L’età
infantile è l’età dell’oro, l’età in cui si forma l’essenza della nostra
psiche, l’età in cui prende forma e sostanza il sogno che sta alla base della
nostra vita, della nostra ragione di essere qui, nel mondo, ora. Di vivere il
nostro tempo come individui veri, come protagonisti. Non come numeri e cose inutili
e sostituibili con altre fatti in serie.
Crescendo
invece, il Mondo insegna a molti uomini a essere ipocriti, a nascondere e
dimenticare i loro sogni di bambini e questi uomini, purtroppo, finiscono per
fare cose sbagliate e noiose, a cui non credono più. Cose che fanno male e che fanno
girare il mondo per il verso sbagliato, che se non è il male, è certamente la
sua anticamera, il suo terreno di coltura.
Insomma,
l’adulto che cresce perdendo di vista sé stesso, finisce per fare le cose serie
per gioco, come un automa, senza crederci. Al contrario del bambino che invece,
quando gioca, gioca sul serio, mettendoci tutto sé stesso!
  
E ora la
domanda che, sono certa, ti vorrebbe fare ogni bambino che ha letto il tuo
libro e si è innamorato di Hogard: Potremo vivere nuove avventure di questo
meraviglioso personaggio?
Beh, oggi lo
posso dire perché ho ricevuto fresca fresca la mail con la proposta da parte di
Lapis, il mio editore, di scrivere la seconda avventura di Hogard. Era già in
fase di studio su esplicito invito della mia editor, ma sai, fino a ieri era
solo una ipotesi e un buon auspicio… Insomma, posso dire che è ufficiale:
uscirà presto un nuovo libro di Hogard e si intitolerà…..
Eh! No!
Titolo e contenuti devono stare rigorosamente segreti. 🙂
Ma una cosa
ve la posso dire: il primo libro era dedicato a mio figlio Francesco, oggi
14enne, questo nuovo invece sarà dedicato a mia figlia Alessia, di otto anni,
guarda caso, come sta emergendo dopo il primo giro promozionale, l’inizio dell’età
più adatta alla lettura di Hogard, che si è andata precisando nella fascia 8-10
anni!

Devo proprio
alla nascita dei miei due figli la riscoperta della mia passione per la
letteratura per ragazzi, in particolare delle fiabe e della loro funzione simbolica.
Dedicare a loro i miei primi due libri fantasy era il minimo che potessi fare!



Grazie Mirco!

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