Parlare di Raffaello e Michelangelo con i maschietti è semplicissimo, perché loro li associano ai nomi della Tartarughe Ninja che si chiamano rispettivamente Raffaello, Michelangelo, Donatello e Leonardo se poi gli piace l’arte il gioco è fatto.
Anche papa Giulio II e Leone X se li fecero fare e quest’ultimo mandò il suo ritratto come dono di nozze al nipote Lorenzo.
“Quel genio di Michelangelo” scritto da Chiara Lossani, illustrato da Bimba Landmann e pubblicato da Arka Edizioni inizia invece con un Michelangelo quasi novantenne, è la notte di Carnevale del 1564 e Michelangelo è intento a scolpire quando si ritrova davanti un bambino.
Michelangelo nel colloquio con il bambino ripercorre la sua vita, da quando bambino perse la madre che ritrovò successivamente scolpendo il marmo. Racconta della sua esperienza dal Ghirlandaio e del suo ingresso nei giardini di Lorenzo il Magnifico in cui insieme ad altri giovani imparò a scolpire copiando le statue di greci e romani.
Lorenzo amava l’arte e perciò lo notò subito e quando Michelangelo aveva sedici anni lo invitò a vivere presso il suo palazzo. Il rapporto tra Lorenzo e Michelangelo fu come tra padre e figlio, uniti dall’amore per l’arte. Michelangelo ne parla con nostalgia mentre non si può dire altrettanto di Piero de’ Medici, figlio di Lorenzo, che di arte non capiva nulla.
Quando i Medici furono cacciati da Firenze, Michelagelo si recò a Roma dove un cardinale gli commissionò la Pietà e con quella statua divenne famoso. Tornato a Firenze iniziò a scolpire il David, lo scolpì pensando a Davide nel momento stesso in cui colpì Golia, ci mise quattro anni ma quando dopo quattro anni di duro lavoro il David fu esposto davanti a Palazzo Vecchio si sentì molto orgoglioso della sua opera.
Non ci fu fiorentino che non la vide e non l’ammirò diventando il simbolo di Firenze, il simbolo di chi lotta per la libertà.
Il vecchio Michelangelo racconta di quando lui e Leonardo furono chiamati entrambi per dipingere un affresco a Palazzo Vecchio, entrambi fecero il progetto ma Michelangelo non fece mai quell’affresco perché fu chiamato a Roma da papa Giulio II.
Papa Giulio II gli commissionò la volta della Cappella Sistina, nello stesso periodo Raffaello stava affrescando le stanze. Michelangelo voleva tornare alle sue statue e non aveva nessuna intenzione di lavorare alla Cappella Sistina, poi una notte arrivò l’ispirazione e cominciò a dipingere come se scolpisse. I rapporti con papa Giulio II non erano idilliaci ma alla fine Michelangelo finì il lavoro.
A trentasette anni scolpì i Prigioni per la tomba di papa Giulio II ma non li finì mai perché il progetto della tomba cambiò.
Successivamente lavorò in solitudine per cinque anni al Giudizio Universale per la Cappella Sistina, per cui molti si indignarono perché i personaggi erano quasi tutti nudi.
Per la tomba di Giulio II aveva scolpito anche la statua di Mosè e nel raccontare al bambino come l’aveva scolpita leggiamo di un Michelangelo che parla con la statua e cerca di darle vita, una vita che riuscirà a trasmettere alla statua tramite il suo scalpello.
In una notte Michelangelo aveva raccontato la sua vita a quel bambino, rivivendola attimo per attimo, a volte con nostalgia, altre con rabbia, altre con commozione.
Il bambino è scomparso e Michelangelo si chiede se quel bambino sia mai esistito o se fosse il bambino che era ancora dentro di lui ad essere venuto fuori.
Continuò a scolpire la Pietà Rondanini fino alla fine dei suoi giorni e mi piace pensare che morì così, come lo illustra Bimba Landmann, abbracciato alla sua scultura.
All’inizio del volume troviamo alcune statue di Michelangelo, durante la lettura di questo bellissimo albo possiamo scorgerne altre insieme ad alcuni affreschi, alla fine un’altra carrellata di Michelangelo pittore e architetto.
Due albi straordinari, Nicola Cinquetti con il suo giovane Raffaello ci trasporta in un mondo di dolcezza e poesia, Chiara Lossani ci fa viaggiare attraverso la vita di Michelangelo con l’artista ormai vecchio che racconta la sua vita e ci trasmette sentimenti ed emozioni.
Raffaello e Michelangelo, entrambi artisti straordinari, che ci invidiano in tutto il mondo, in due albi davvero imperdibili e da leggere con i vostri bambini!
A casa nostra ne è seguito un dibattito davvero stimolante e divertente!
Consigliatissimi, parola di mamma e Gremlins!
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Raffaello il pittore della dolcezza
Quel genio di Michelangelo
Buona lettura a tutti!