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Leggere e giocare contro gli stereotipi vuol dire diventare gay, lesbiche e transessuali

by FigliModerni
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Questa settimana avrei voluto scrivere solo di libri, argomento certamente più rilassante, ma non posso fingere di non leggere delle idiozie totali che girano sul web e su alcuni quotidiani.

Dopo le censure sui libri, ora si entra nella scuola cercando di censurare un gioco didattico “il gioco del rispetto” approvato dalla regione Friuli. 

Cos’è il gioco del rispetto lo potete leggere direttamente dal sito http://giocodelrispetto.org/  ovviamente così come avvenuto per i libri considerati gay e di cui ho già parlato ampiamente qui, qui e qui anche in questo caso, andare contro gli stereotipi vuol dire che i bambini diventeranno gay, lesbiche o quant’altro.

Non ho mai sentito idiozie più grandi, infatti questi sono i commenti in proposito, dal quale sono totalmente schifata 

Ovviamente nulla di ciò che ha scritto questo “Anonimo” corrisponde al vero giacché sono le insegnati dei bambini che portano avanti il progetto, le stesse a cui quotidianamente affidiamo i nostri figli.
Nella “teoria del Gender” così come scriveva Famiglia Cristiana qualche mese fa è compresa la lotta contro gli stereotipi, che nulla ha a che vedere con la sessualità perché sono due cose ben diverse.

Il progetto in questione è facoltativo, non essendo stato inserito in alcun programma scolastico, il Comune di Trieste ha già precisato con un comunicato del vicesindaco che si chiede l’autorizzazione del genitore, perciò i genitori che non vogliono far partecipare i propri figli sono liberissimi di non accettare. Qui il comunicato del vicesindaco di Trieste (il punto 6 spiega chiaramente che ci vuole l’autorizzazione del genitore). Come se questo non bastasse anche il sindaco di Trieste ha lasciato la sua dichiarazione in merito proprio ieri, che potete leggere qui.

Perciò, una persona che non fa parte ne di associazioni cattoliche ne di associazioni LGBT si chiede: e allora cosa fa tanta paura di questo progetto?

Ed ecco che dopo aver argomentato abbastanza sull’argomento si tira fuori l’articolo 30 della Costituzione, al comma 1 

Art. 30.
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.

Senza contare i principi fondamentali che vengono ben prima 
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
 Oppure l’articolo 147 del Codice Civile
Articolo 147. 
Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli. 

Ma andando avanti a leggi e articoli costituzionali si arriva a ben poco, perché comunque non si capisce di cosa hanno paura questi genitori e allora ecco l’articolo rivelatore che viene postato, insieme a tanti altri, tutti e ripeto tutti, di siti cattolici.


Perciò ecco qui il fulcro di ogni polemica: in parole semplici se sei maschio devi giocare con giocattoli maschili, fare lavori da maschio, se sei donna giocare con giochi da femmina, fare lavori da femmina (magari se non lavori proprio e fai la casalinga è anche meglio), i colori dei tuoi vestiti devono essere rigorosamente in base al tuo sesso. Perciò se tu uomo ti vuoi mettere una camicia rosa o color salmone sicuramente sarai gay, perché gay o lesbiche si diventa!

Poi però si urla alla parità, si urla contro il bullismo, si urla contro la violenza sulle donne…quanta becera ipocrisia ci circonda! 

Pensare che io, da bambina a carnevale mi vestivo da Zorro, giocavo a calcio e con i robot e ho sempre odiato rosa e gonnelline (e il rosa purtroppo mi va stretto anche da grande e non lo sopporto) eppure forse è avvenuto un miracolo, sì sicuramente sono una miracolata, perché non sono diventata ne lesbica ne bisex ma semplicemente donna, moglie e mamma esattamente come le bambine indottrinate a vestirsi di rosa, a giocare con il cicciobello (chissà forse così gli viene l’istinto materno) etc. etc.

Gay o lesbiche lo si è punto ma se proprio vogliamo andare a cercarne inutilmente il motivo e perciò se ci si nasce o lo si diventa credo che la scienza valga più delle parole della Chiesa, è evidente che sono secoli che le due non vanno d’accordo tra loro e che se una ha portato del progresso, per l’altra saremmo ancora più o meno al 1500. 

Perciò ecco due studiosi cosa dicono di questo argomento


Ma c’è anche chi consiglia di non vaccinare i figli perché i vaccini farebbero diventare gay 


“Quando il vaccino viene introdotto nel bambino, questo poi cresce e cerca di trovare una propria personalità, e se questa viene inibita dal mercurio o dalle sostanze vaccinali che si introducono nel cervello diventa gay.”

Perciò ce n’è davvero per tutti i gusti!  A tutte queste persone consiglierei anche di non andare ne in una scuola pubblica, ne in un ospedale, ne in negozi aperti al pubblico, perché non si sa mai… magari il bravissimo chirurgo che vi ha salvato la vita potrebbe essere gay, oppure vi consiglierei di chiedere prima di essere operati l’indirizzo sessuale del medico e nel caso fosse gay o lesbica di non farvi operare, non mandate in una scuola pubblica e laica i vostri figli, teneteveli a casa fategli fare homeschooling così se non altro sareste coerenti con le vostre idee.

Per fortuna sono passati secoli da quanto chi aveva le crisi epilettiche si pensava fosse posseduto dal diavolo, veniva accusato di stregoneria e veniva bruciato sul rogo, per fortuna che sull’argomento è intervenuta la scienza che non ha solo studiato la malattia ma ha prodotto farmaci per far vivere meglio queste persone anche se purtroppo in qualche parte del mondo queste credenze esistono ancora.

Per fortuna a chi nasce mancino non vengono più date le bacchettate sulle mani e non gli si insegna più a scrivere obbligatoriamente con la destra, perché la sinistra è la mano del diavolo. 

Poi nel 2015 dobbiamo ancora sentire queste idiozie, e ritornare secoli indietro, perché sempre loro… i cattolici ci dicono che lottare contro gli stereotipi vuol dire far diventare il proprio figlio gay! 
Chissà quanti secoli dovranno ancora passare perché come ha giustamente scritto il sindaco di Trieste Mostrare che un padre possa stirare e una madre possa riparare un’automobile non ha nulla di scandaloso.”

Perciò cari genitori, potete stare tranquilli: se vostro figlio gioca a cucinare non vi diventerà gay, se a vostra figlia dovesse piacere giocare a calcio non diventerà lesbica e quanto citate articoli e leggi che tanto vi piacciono  ricordate che avete “l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli.”

Per concludere l’argomento vi regalo un testo di Gibran che in questo contesto male non fa mai
E una donna che portava un bimbo al seno disse “Parlaci dei figli” 
Ed egli disse 
I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di sé stessa. Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi.
E sebbene stiano con voi, non vi appartengono.

Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri. Perché essi hanno i propri pensieri.

Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime. Perché le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.

Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi.
Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.


Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati.
L’Arciere vede il bersaglio sul percorso dell’infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane.

Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell’Arciere. Poiché così come ama la freccia che scocca, così Egli ama anche l’arco che sta saldo.

Tratto da “Il grande libro di Gibran” – Barbera Editore che nel caso potete acquistare qui 

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