Siamo a Parigi negli anni ’30, Django è un ragazzo nomade che
suona benissimo il banjo, molti accorrono per sentirlo suonare ogni sera, ogni
storia su di lui e il suo banjo diventa leggenda. Le persone non parlano d’altro.
si parla della sua musica, ogni sera devono
cercarlo tra tavoli da biliardo, caffè e roulotte zingare finché una sera Django non si trova più.
Nessuno lo ha visto, nessuno riesce a trovarlo, la notizia inizia a
correre di bocca in bocca, attraversando tutta Parigi.
roulotte aveva preso fuoco e Django avrebbe perso la mano e un pezzo della
gamba.
Django non ne volle sapere meglio morire piuttosto che non suonare più.
come poteva suonare uno strumento a sei corde con due dita?
Django guardava la chitarra, senza decidersi a
prenderla in mano finché il giorno che prese in braccio suo figlio, appena nato, decise che avrebbe accettato questa sfida.
suonarla sempre meglio, sei mesi dopo uscì dall’ospedale con la chitarra in
mano. Tutti accorsero a vederlo e a sentirlo suonare, increduli, con due dita
Django suonava la chitarra in modo meraviglioso, una musica che non si era mai sentita prima.
Fabrizio Silei, illustrato da Alfred e pubblicato da Uovonero , che narra la
vita del grande Jean Reinhardt detto Django.
grandi e bambini in altre epoche, in altri luoghi, in altre vite, ci sembra di
essere lì, di vivere la vita di Django insieme a lui. Le illustrazioni di
Alfred sono semplicemente grandiose e ci accompagnano per tutta la lettura dell’albo.
L’albo è pieno di onomatopee che divertono
i bambini durante la lettura .
anche da una disabilità può nascere una grande, una grandissima abilità proprio
come quella di Django che ha inventato un nuovo modo di fare musica.
librerie, potete acquistarlo tramite il sito dell’editore Uovonero oppure cliccando
su questo link La chitarra di Django