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Non avrei mai pensato di dover scrivere un post su “Piccolo blu e piccolo giallo” visto che è stato pubblicato nel 1959, che è un classico per l’infanzia e che è stato letto da generazioni di bambini.
Come scrivevo ieri, anche questo bellissimo albo illustrato è diventato un libro gender! Il motivo è presto detto: è una favola gay! Una favola gay? Ohibò! Pensare che io lo avevo sempre ritenuto un bellissimo albo illustrato sull’amicizia, un modo per insegnare ai bambini i colori. Insomma tutto tranne che una favola gay!
Piccolo blu ha un migliore amico, come tutti i bambini, che abita nella casa di fronte: è piccolo giallo!
Piccolo blu e piccolo giallo, giocano a nascondino, a girotondo insieme ad altri bambini, a scuola devono stare seduti ma finita la scuola sfogano la loro vivacità correndo e saltando.
Insomma tutto ciò che fanno anche i nostri figli!
Un giorno, visto che la mamma è uscita, piccolo blu va a cercare piccolo giallo, ma a casa non lo trova. Lo cerca dappertutto, finché girato un angolo lo vede e felici i due piccoli si abbracciano.
Anche qui, tutto ciò che farebbero anche i nostri figli! Quello che Leo Lionni non sapeva quando scrisse e illustrò questo albo è che da quell’abbraccio è successo il fattaccio!
Eh sì! Perché piccolo blu e piccolo giallo diventano verdi, diventano una cosa sola. La forza dell’amicizia? Un’immagine di come i bambini diventino inseparabili, tanto da essere un tutt’uno in ciò che fanno? La felicità di stare insieme?
In realtà Leo Lionni scrive che i due amici, ormai inseparabili, vanno a giocare, scavando tunnel, giocano con arancione, fin quando stanchi tornano a casa.
A casa i rispettivi genitori non li riconoscono perché sono verdi, perciò i due piccoli, tristissimi, piangono così tanto da ritornare ognuno del proprio colore.
I genitori di piccolo blu nel rivedere il loro piccolo lo baciano e lo abbracciano, felicissimi, nella gioia abbracciano anche piccolo giallo e anche loro nell’abbraccio diventano verdi, finalmente capiscono cosa è successo.
Il fattaccio che Lionni non aveva preventivato quando aveva scritto questo meraviglioso libro per bambini era che da una storia di amicizia e di colori primari che si mischiavano i due piccoli protagonisti sarebbero stati definiti gay e che il suo libro 56 anni dopo sarebbe stato stato ritenuto pericoloso per i bambini perché ritenuto gender!
Ho regalato questo libro ad un po’ di bambini, una copia anche alla scuola dell’infanzia del nano e tutti ne sono rimasti innamorati, probabilmente, senza saperlo, ho messo in pericolo almeno una quarantina di bambini.
Proporrei alle maestre di asili nido e scuole dell’infanzia di non insegnare nemmeno più i colori perché se si prendono i tre colori primari rosso, giallo e blu e li mischiamo anziché far venir fuori i colori secondari vedremo tante coppie gay!
Invito chi ha segnalato questo libro come gender a farsi una lezione veloce sui colori, cliccando qui e di leggersi il libro comprandolo nelle migliori librerie oppure qui Piccolo blu e piccolo giallo
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Buona lettura a tutti, anche a quelli che lo hanno censurato, con questo libro cattivissimo!