Home Libri 3 - 6 anni “La casa dei pasticcini in disordine” scritto da Sandra Dema e illustrato da Chiara Gobbo

“La casa dei pasticcini in disordine” scritto da Sandra Dema e illustrato da Chiara Gobbo

by FigliModerni
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Oggi è la giornata mondiale per i diritti dei bambini e soprattutto in questo periodo in cui si parla di profughi, di intolleranza verso altri popoli vi voglio parlare di un albo illustrato pubblicato da Edizioni Astragalo, un albo che parla del diritto di ogni bambino ad avere una casa.


Sì perché tutti i bambini del mondo dovrebbero avere una casa, un luogo in cui hanno tutti i loro affetti, le loro abitudini, la loro vita. Spesso diamo per assodato molte cose, tra cui la casa, che i nostri bambini hanno, dimenticandoci che per altri bambini è ancora un sogno, una speranza, che per alcuni bambini la casa non è affatto scontata, che ad alcuni di loro la casa è stata distrutta da una guerra.

“La casa dei pasticcini in disordine” scritta da Sandra Dema, illustrato da Chiara Gobbo e pubblicato da Edizioni Astragalo parla di Aurora, che ha la casa piccola, ha un po’ di giochi ma non tanti, nella sua cameretta. I suoi genitori amano i libri, la mamma ha anche tante stoffe mentre il papà ama la musica e ha vari strumenti. Anche Aurora ha tanti libri ma le piace sopratutto colorare e disegnare. 




Aurora adora saltare sul lettone dei suoi genitori, la mamma da piccola non poteva farlo perché veniva sgridata ma Aurora può e si diverte tantissimo. 

Con la mamma e le sue stoffe Aurora gioca a fare la signora, la venditrice di stoffe oppure la pittrice lasciando che le stoffe volino sul letto come spruzzi di colore. E’ così che nasce “Pasticcini in disordine” il loro primo quadro. 






Durante uno dei suoi giochi Aurora, dalla finestra. vede un bambino nella casa di fronte, un bambino che sta giocando con una frittata. 




Chi sarà quel bambino? E’ presto detto, perché appena avrete finito di leggere la storia di Aurora vi basterà girare il libro per conoscere Gianandrea, soprannominato Oiram. 






Il papà di Gianandrea suona una tromba Oiram e da qui nasce il soprannome di Gianandrea, il bambino non può toccarla ma solo guardarla. 


La casa di Gianandrea è grande, gialla e con una vite che si arrampica sui muri perciò di solito la sua casa è gialla e verde, tranne in autunno che diventa gialla e rossa e a Gianandrea piace molto avere una casa cambiacolor. 

La cameretta di Gianandrea è grandissima, il letto è troppo alto e non gli piace, ma quando avrà i soldi vorrebbe un letto cambiacolor. Vicino alla porta c’è un armadio molto grande pieno di giochi, con cui Gianandrea si annoia perciò usa l’armadio per nascondersi quando è triste. 




La mamma di Gianandrea è francese, pronuncia la R in modo strano, e ama cucinare le crepes. E’ bravissima a fare la crepes e riesce a buttarle in aria e a riprenderle nella padella. Gianandrea ama osservare la sua mamma mentre le prepara. 

Una volta anche il bambino di nascosto ha preso una padella vecchia e si è esercitato a fare le crepes, ha ritagliato e incollato due dischi fatti di carta gialla e poi ha provato a farle saltare in aria come faceva la mamma. Non sempre riusciva a riprenderle nella padella ma forse ci voleva solo un po’ di esercizio. 

Quando Gianandrea guarda fuori dalla finestra ogni tanto vede una bambina con la sua mamma che saltano sul letto, le vede ridere e divertirsi insieme così lui salta sul letto, fa saltare le sue crepes e si diverte da solo. 

Una volta però la mamma lo ha visto e lo ha sgridato così non ha potuto più saltare sul letto ma al papà poco dopo è venuta un’idea: è andato a prendere la sua tromba Oiram e si sono specchiati nella tromba, sempre lucida, più la tromba si avvicinava e più le loro facce erano buffe. Gianandrea si è divertito un sacco. Il suo papà gli ha insegnato anche a schiacciare i tasti e ad emettere le note. 






Dopo qualche giorno di esercizio Gianandrea e il suo papà hanno fatto un concerto, mentre la mamma ballava. 


Un giorno la bambina di fronte ha salutato Gianandrea, si è messa il cappello da cuoca e lui le ha fatto vedere le sue crepes ma una folata di vento ha fatto volare via la crepe. Alla sera la mamma gli ha riportato la crepe, che aveva trovato davanti alla porta, nella crepe c’era un bigliettino “Vuoi giocare con me? Io mi chiamo Aurora e tu?” .

Un albo illustrato meraviglioso, che con una dolcezza incredibile tratta l’argomento casa, perché non importa se è piccola o grande, non importa se si hanno tanti giochi o pochi, l’importante è che in quella casa ci siano i nostri affetti, la voce narrante in entrambe le storie è quella dei bambini, quei due bambini che pur nella diversità delle loro abitazioni diventeranno amici.


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Buona lettura a tutti!


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