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Dopo oltre un mese rieccomi a scrivere sul blog, la mia vita ha subito dei grandi cambiamenti ma sicuramente il più importante è stato smettere di fumare.
Iniziai a fumare a 17 anni, a quell’età in cui ora come ora chiamo “l’età della deficienza”, l’età in cui ci si sente grandi, invincibili, onnipotenti, forse come è giusto che sia.
Tra i 15 e i 20 anni è l’età in cui non si è né bambini né adulti, quell’età strana, in cui cerchi la tua identità, il tuo modo di essere, quell’età in cui le scemenze si fanno per la voglia di sperimentare, per la voglia di trasgredire oppure per la semplice voglia di far parte di un gruppo. Insomma è l’età della deficienza.
Che quella è l’età della deficienza non lo sai fin quando non diventi adulta, perciò io a quell’età iniziai a fumare, avevo un’amica, una figa incredibile, una di quelle che i ragazzi guardano, forse non era nemmeno così tanto bella ma sicuramente ci sapeva fare, sapeva “fare la donna” e la sigaretta in bocca faceva “figo”.
Lo so che alla mia età, ora a 44 anni, direi che forse sarei stata più figa a non fumare, a fare la differenza, ma a 17 anni non ci crede nessuno e fumare faceva figo, punto e stop.
Allora non c’era tutta la campagna anti fumo che c’è ora, i pacchetti di sigarette non avevano scritte o foto anti fumo e si poteva fumare ovunque.
Ho passato gli ultimi 27 anni a sentirmi dire che il fumo fa male, lo so, giuro che lo so, forse non lo sapevo a 17 anni (anche se me lo dicevano) o forse non me ne importava un fico secco sentirmelo dire, fumavo lo stesso, di nascosto, perché avevo 17 anni e che ti puoi ammalare o che puoi morire a 17 anni non ci pensi proprio.
Gli anni sono passati, ho continuato a fumare, nel frattempo sono arrivate le leggi, arrivati i divieti, sono aumentate le persone che ogni volta mi dicevano “smetti, il fumo fa male”.
Più me lo dicevano e più mi innervosivo: A) che il fumo fa male lo so benissimo anch’io B) perché nessuno stressa così tanto chi beve? Perché non si vieta di bere alcolici ovunque? Ti compri ciò che vuoi e te lo bevi a casa senza mettere in pericolo me, andando in giro ubriaco.
No, tutti stressano solo chi fuma!
Poi sono rimasta incinta e ho continuato a fumare 7 sigarette al giorno anche in gravidanza, a smettere di fumare non ce la facevo proprio, ho vissuto nove mesi in cui il mio pensiero principale era “se quando nasce non respira?” ma fumavo.
E’ nato mio figlio e l’ho cresciuto spiegandogli che chi fuma è stupido e che io ero una vera stupida a fumare, perché da mamma non vorrei mai vedere mio figlio con la sigaretta in bocca, perché in famiglia di deficiente ne basta una.
Mio figlio ha sempre saputo, da quando è nato, che fumare fa male, che fumando si può morire, ci si può ammalare, che fumare è da idioti e negli ultimi 3 anni il nano ha fatto una vera e propria guerra per fare in modo che io smettessi di fumare.
Negli ultimi tre anni, ogni inverno, passavo la stagione con una bronchite cronica, stavo male ma ci fumavo sopra. Passato l’inverno, la bronchite passava e io stavo bene, perciò non ci pensavo più.
L’anno scorso invece ho fatto i primi esami specifici ed è venuto fuori che non ho fiato, che il mio ossigeno nel sangue supera appena il 50%, mi dissero chiaramente che se avessi continuato a fumare nel giro di dieci anni sarei andata in giro con la bombola dell’ossigeno, mi hanno dato due medicine, Seebri Breezhaler ed Abriff, e mi hanno detto solo “smetta assolutamente di fumare, da domani”.
Insomma parliamoci chiaro, asma e BPCO.
Sono uscita dall’ospedale incavolata nera, ma davvero nera. Con chi? Con me stessa! Ero mamma di un bambino di sei anni e se avessi continuato a fumare non avrei potuto godermelo come avrei voluto, mio figlio intanto in casa continuava la sua battaglia per cercare di far smettere di fumare la mamma e io mi sentivo una cacchina, anzi di più.
Più ci pensavo, più mi innervosivo, più fumavo. A Settembre 2015 ho deciso che dovevo trovare il modo di smettere di fumare, così ho iniziato a provarle tutte:
– filtri di Nicorette, niente
– sigaretta elettronica, niente
– IQOS della Philip Morris, niente
– Citisina, niente
Le ho provate davvero tutte e continuavo a fumare, oltre ai soldi che buttavo in fumo (di sigarette). Le diminuivo drasticamente e poi riprendevo, ho passato crisi di astinenza bruttissime, solo per essere scesa drasticamente da 25 a 2 sigarette al giorno, stavo così male fisicamente che alla fine riprendevo per sentirmi meglio.
Chi non fuma non può sapere che smettere di fumare porta a crisi di astinenza vere e proprie, non è solo un fatto psicologico come molti credono ma anche fisico, tosse, tachicardia, tremori, di tutto e di più. Ovviamente ognuno di noi è diverso dall’altro, dipende da quanti anni si fuma, da quanto si fuma al giorno e da che sigarette si fuma. Io ho fumato per anni da 20 a 30 sigarette al giorno di Marlboro rosse e vi assicuro che le crisi di astinenza sono state terribili.
Il 31 Dicembre 2015 ho rifatto tutti i miei esami, la situazione non era peggiorata ma era rimasta uguale così appena uscita dall’ospedale ho telefonato al Sig. Zuffante di Clusone e ho fissato un appuntamento.
Le avevo provate tutte, tanto valeva provare anche questo metodo. Volevo smettere di fumare, per mio figlio, per me, per continuare a vivere una vita abbastanza normale, ma avevo bisogno di aiuto.
Il 2 marzo, mi sono recata a Clusone un po’ scettica, le avevo davvero provate tutte, perciò pur essendo determinata a smettere non ero convinta al 100% che ce l’avrei fatta. Ho conosciuto il Sig. Zuffante, sono stata da lui 30 minuti, sono uscita alle 11 dal suo studio e da allora non ho più fumato. Il metodo Zuffante nel mio caso è stato “miracoloso”.
Le crisi di astinenza, forse la parte più difficile da affrontare da soli non mi sono mai venute, la voglia di fumare non mi è più venuta, però è stato difficile cambiare le abitudini. La mia abitudine più radicata era certamente fumare mentre scrivevo a PC, fumare mentre scrivevo sul blog era un’abitudine davvero dura da cambiare, così ho deciso di non aprire più il PC (ed ecco il motivo della mia lunga assenza) e di passare il tempo che avrei trascorso a PC a leggere.
Il 2 Aprile mio figlio ha compiuto sette anni e forse gli ho fatto il regalo più bello, un mese senza sigarette.
Se potessi tornare indietro ai miei 17 anni, con la testa di adesso, forse non fumerei più, forse mi farei una bella svappata, che nel 2016 fa decisamente più figo (l’eleganza della sigaretta elettronica la sigaretta normale mica ce l’ha) e fa sicuramente meno male alla salute.
Non direi nemmeno ad un ragazzo di oggi, non fumare, il fumo fa male, fa venire il tumore ai polmoni.
Un/una ragazzo/a che oggi inizia a fumare, dovrebbe solo chiedersi se avere una famiglia rientra nei suoi progetti futuri, perché se un domani volesse essere genitore, rischierebbe di ritrovarsi a giocare a pallone, a correre, insieme a suo figlio o a sua figlia e ad avere il respiro corto, a fare fatica a respirare mentre il proprio figlio, con l’argento vivo addosso, non chiede altro che godere della vostra compagnia e del vostro amore.
Quando tuo figlio ti dirà “dai prendimi!”, “corri”, “guarda che gol che ti faccio”, “vieni a cercarmi che mi nascondo” e tu non riuscirai a stargli dietro perché se pur giovane, farai fatica a respirare senza farmaci…ecco ti assicuro che in quei momenti non ti sentirai figo per niente!
Da domani ritornerò a parlarvi di libri, perché in questo periodo ne ho letti davvero tantissimi, così tanti che forse non riuscirò nemmeno a raccontarveli tutti ma ci proverò.
Ben ritrovati a tutti!
1 commento
Questa testimonianza è davvero toccante. Le sigarette classiche fanno male tutti lo sanno, ma purtroppo quando si è adolescenti e molto ingenui, è facile cadere nel vizio soprattutto se si è spinti dal gruppo di amici che si frequenta. Oggi grazie alla diffusione della sigaretta elettronica per fortuna tutti noi abbiamo una valida alternativa al fumo di tabacco, che è molto meno dannosa per la salute. Voi cosa ne pensate?