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BimbIntervista a Mirco Maselli: l’autore si fa conoscere meglio dai bambini

by FigliModerni
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Ho sempre ritenuto doveroso far conoscere ai bambini gli autori e gli illustratori che hanno lavorato ai libri che leggiamo, ho sempre l’abitudine di chiamarli per nome e di cercare delle curiosità “bambinesche” che possano farli sentire più vicini ai piccoli lettori.

Quando un’intera classe seconda della scuola primaria ha scelto il nome di Librotropoliss lo ha fatto ispirandosi all’immagine che Mirco Maselli aveva creato per l’occasione, così è stata preparata questa intervista in cui, con la carineria che contraddistingue questo autore, Mirco Maselli si fa conoscere meglio dai suoi piccoli fans.

L’intervista è stata letta in classe a Dicembre 2016, successivamente i bambini della classe che frequentano Librotropoliss si sono letteralmente innamorati del piccolo Hogard, personaggio nato dalla penna di Mirco Maselli, e del suo autore.


BimbIntervista a Mirco Maselli


Buongiorno
bambini,

oggi vi
presento questo signore qui



Lo
conoscete?
Noooooo?
Beh questo signore qui è un mio amico e  si chiama Mirco, Mirco Maselli. Il disegno
che vi ha mostrato la maestra Chiara per 
Librotropoliss lo ha fatto lui.
In realtà lo so, sembra un adulto vero?
In effetti ha le sembianze dell’adulto ma in realtà ha la
vostra età perché nasconde un cuore da bambino. Perciò non fatevi mai ingannare
dalle apparenze!
Appena la maestra Chiara mi ha fatto avere la vostra
bellissima filastrocca l’ho fatta avere anche a Mirco e visto che abita lontano
gli ho fatto qualche domanda per farvelo conoscere meglio:


Ciao Mirco,
oggi siamo in 2C con i bambini che hanno inventato il nome dell’iniziativa e
che, per l’occasione, hanno creato la bellissima filastrocca che hai
letto.  Tu in seconda elementare com eri?
Eri bravo a scuola o non ti piaceva molto?
Ciao Giorgia, buongiorno Maestre e ciao a tutti i bambini!
Com’ero proprio in seconda elementare non me lo ricordo
benissimo. Mi ricordo un po’ in generale tutto il periodo delle scuole
Elementari. Ero molto attivo e giocherellone, come in tutte le altre scuole che
ho frequentato del resto. Compresa l’Università. Avete presente quelli che
fanno sempre le battutine, con tutti, compresi gli insegnanti. Però studiavo
eh? Non ero certamente tra i migliori ma avevo una buona media. Ma c’era una
materia in cui andavo meglio degli altri e infatti la Maestra mi premiava
sempre… Indovinate qual’è? 🙂  il
disegno, proprio così! E’ una mia dote naturale da sempre. Forse perché i miei
genitori mi hanno sempre lasciato libero di leggere i fumetti. Pensate che già
alle Elementari disegnavo storielle di Paperino, che la Maestra poi donava al
Direttore della Scuola!

Sapevi già
disegnare così bene o hai imparato con il tempo? Come deve fare un bambino per
imparare a disegnare bene?
Accidempoli ti ho anticipato la domanda… e Vabbè! Comunque
mi resta da rispondere alla seconda. Cosa deve fare un bambino per imparare a
disegnare? Semplice, disegnare disegnare e disegnare…. ah poi anche un’altra
cosa ovviamente: disegnare ancora!!!! 😀

Quando hai
capito che “da grande” avresti  fatto
l’illustratore? E’ un bel lavoro? Si guadagna tanto? Che scuole bisogna fare
per diventare illustratori?
L’ho capito fin da piccolo, perché i fumetti mi piacevano
davvero tanto e stavo sempre lì a provare provare e provare ad inventare
storielline e personaggi. Anche poi al Liceo Artistico scelsi di andare proprio
con questo scopo: diventare un fumettista! Il Liceo artistico non è una scuola
specifica per questo tipo di arte, ma i professori conoscevano la mia passione
e, proprio come i miei genitori da piccolo, mi lasciavano molta libertà di
espressione. Quindi disegnavo molti fumetti anche al Liceo. Non c’erano
insegnanti per quel tipo di materia, quindi imparavo da solo, copiando e
interpretando i fumetti più celebri: primo fra tutti Asterix che mi piace
tantissimo. Poi anche Cattivik, Lupo Alberto, Nick Carter e le Sturmtruppen. Ma
inventavo anche personaggi miei eh?
Oggi ci sono anche molte scuole professionali in quasi tutte
le città, con corsi specifici per illustratori, fumettisti ecc. Un anno ci ho
insegnato pure io pensate!
All’ultimo anno di Liceo mi innamorai però anche di altre
materie, in particolare la Storia e la Filosofia. E quindi andai all’Università
a studiarle, dimenticando per un un po’ la mia passione per i fumetti. Ma durante
l’Università ricominciai per gioco a fare vignette e fumetti nei giornalini
studenteschi. Così piano piano mi ritornò la passione, abbinandola però alle
materie che stavo studiando. Infatti le mie storie cominciavano ad essere più
impegnative. Non erano più fatte solo per puro divertimento insomma. Finché nel
1989 decisi di partecipare ad un concorso nazionale di fumetti e vinsi il
secondo premio. Lo presi come un segno e fu l’inizio del mio lavoro: due anni
dopo fui chiamato proprio da Silver, l’autore di Lupo Alberto che tanto amavo,
a lavorare per lui e i suoi giornalini. Un lavoro che è durato vent’anni. In
quell’epoca si che guadagnavo benino. Oggi molto meno purtroppo, perché nel
nostro paese si vendono ancora troppo pochi libri e quindi non c’è molto lavoro
per tutti.

Hai disegnato
fumetti per tanti anni, ce ne parli un po’? Quali fumetti hai disegnato? Perché
ora sei passato ai libri per bambini? Non ti piacciono più i fumetti?
Per Silver ho creato le storie di Cattivik, Lupo Alberto e le
Sturmtruppen, ne ho fatte più di duecento. Poi ho disegnato altre cose mie,
soprattutto vignette e illustrazioni per altri giornali. Per esempio per il
Messaggero dei ragazzi della mia città, Padova, che era un giornale molto
famoso, con il quale collaborarono tanti famosi autori di fumetti, anche stranieri.
Purtroppo con la crisi economica il mio lavoro con Silver
andò in crisi e io dovetti cercare altre soluzioni per lavorare. Così circa quattro
anni fa sono diventato autore di libri illustrati. Ho pubblicato finora 4 libri
come autore sia dei testi che delle illustrazioni. E in alcuni altri libri ho
partecipato come disegnatore. I fumetti non li faccio più da allora. Ma mi sta
tornando la voglia di farli. Solo che ora quelli che piace fare a me non si
chiamano più semplicemente fumetti, e non escono più in edicola in giornali
mensili. Sono una cosa che è più simile ai libri: romanzi illustrati che si
chiamano Graphic Novel. Ecco, proprio ora sto cercando di fare e pubblicare la
mia prima Graphic Novel come autore. Spero che funzioni. Fatemi gli auguri!
E’ vero che
per disegnare ti sei ispirato a Quentin Blake? Chi è Quentin? Ti piace davvero
tanto? Perché?
Quando stavo cominciando a rendermi conto che il mio lavoro
nei fumetti sarebbe terminato prima o poi, cominciai a guardare il settore dei
libri illustrati e scoprii alcuni autori che mi piacevano più di altri. Uno di
questi era appunto Quentin Blake, che tra le altre cose era anche il
disegnatore dei famosissimi libri di Roald Dahl, lo scrittore da me preferito,
perché è sempre dalla parte dei  bambini,
come me!
Il modo di disegnare di Blake mi piace tantissimo, mi dava un
senso di libertà e di scioltezza nella grafica, che con i fumetti non avevo
avuto. Il disegno dei fumetti è molto più tecnico e stancante. Io cercavo
invece un modo di esprimermi più libero e quindi anche più mio. Quentin è stato
il maestro e l’ispiratore della mia personale rivoluzione grafica, che dura
tutt’ora. Lo consiglio a tutti: in particolare consiglio il suo manuale di
disegno, perché davvero libera la creatività che molti di noi tengono chiusa
dentro, un po’ per paura, un po’ per vergogna di esprimersi. Lui insegna ad
essere liberi quando si disegna, perché solo così esprimeremo davvero noi
stessi! Ed è vero, provate! Per me è stato così, ve lo giuro: io sono davvero
felice quando disegno! Ora più di prima! Grazie a Quentin!


Tu hai dei
bambini? Che età hanno i tuoi bambini? Gli piacciono i tuoi libri? Oltre  ai tuoi che altri libri leggono?
Ho due figli stupendi, Francesco che oggi è un ragazzo di 15
anni e studia lingue, e Alessia, una stupenda fatina di dieci anni che ora è in
quinta elementare, è molto brava in disegno e fa mille sport, oltre che la
scout! Alessia non legge moltissimo, ma in compenso disegna molto e a volte
scrive anche storielline. Francesco invece è un avido lettore, persino in
lingua inglese. Gli piacciono soprattutto i libri e i giochi fantasy e conosce
praticamente a memoria Tolkien. Infatti quando facciamo delle passeggiate io e
lui, mi faccio raccontare dei dettagli che non conosco e che mi servono per
ispirarmi nelle mie storie.
I miei figli sono la mia vita. Li amo da morire e devo a loro
la riscoperta di come ero io e cosa volevo da piccolo. Per questo ho deciso di
fare l’autore solo di libri per bambini!


Ora bambini
dobbiamo salutare Mirco, perché lo vedo già lì pronto a disegnare:  Ciao Mirco e a presto!
Ciao Carissimi Bambini! Prima o poi vengo a trovarvi, a
parlarvi di fiabe (non ve l’ho detto, ma l’altra mia vera passione è proprio
inventare nuove lunghe fiabe, oltre che disegnarle ovviamente) e farvi
disegnare draghi e folletti, promesso!!
Insieme a questa intervista fatta all’amico Mirco, per il
grande aiuto che avete dato a LIBROTROPOLISS vi ho portato i quattro libri
scritti e disegnati da Mirco Maselli:
  •          
    Hogard
    faccia di drago
  •          
    Hogard
    ali di drago
  •          
    Storia
    dell’immondizia. Dagli avanzi di mammut alla plastica riciclabile
  •          
    C’era
    un’altra volta. La seconda vita dei rifiuti


E due libri di Quentin Blake
  •          
    Il
    libro delle storie di Quentin Blake
  •          
    Disegnare.
    Corso  per geniali incompetenti
    incompresi.

Quando volete veniteci a trovare a Librotropoliss , vi
aspettiamo!
  

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