Home Tutti i libri Il fenomeno Blue Whale ci insegna quanto pericoloso sia condividere tutto

Il fenomeno Blue Whale ci insegna quanto pericoloso sia condividere tutto

by FigliModerni
0 commento
Negli ultimi giorni chiunque abbia aperto Facebook sicuramente si è imbattuto in qualche post che parlava di Blue Whale. 

Ormai sembra non si scriva d’altro. 

Avrete già letto che si tratta di un “gioco” nato in Russia composto da ben 50 prove alla fine delle quali i ragazzi che ci “giocano” devono suicidarsi. La maggior parte delle prove a cui i ragazzi vengono sottoposti sono di autolesionismo e comunque di pericolosità crescente. Sembra che chi se ne voglia tirar fuori venga minacciato di pesanti ritorsioni, famiglia compresa, e che perciò sia impossibile uscirne una volta iniziato il “gioco”.

Il boom sui social è scoppiato dopo un servizio delle Iene trasmesso il 14 maggio 2017, per quanto il Blue Whale in realtà sia in rete da molto tempo.

Il popolo del web si divide tra chi pensa sia una bufala e che pertanto abbia solo fatto venire alla luce i tanti autolesionisti che già esistevano e chi invece crede che questo pseudo gioco sia reale e che cerchi proseliti tra ragazzi psicologicamente deboli tramite social.

Purtroppo visto il boom che ha avuto questa storia credo che ad oggi sia del tutto irrilevante sapere se sia o meno una bufala, sono andata a fare una ricerca sui tre maggiori social usati da ragazzi e perciò Facebook, Twitter e Instagram usando gli hashtag legati a questo fenomeno.

Ciò che ho visto mi ha fatto davvero rabbrividire,ho fatto gli screenshot di vari profili e i profili sono tutti di giovanissimi che si mostrano pieni di sangue e con i coltelli in mano, con taglierini mentre si tagliano, che mostrano tagli, ferite, macchie di sangue… insomma tutte immagini molto forti che per ovvi motivi non pubblicherò.

Negli ultimi due giorni si stanno diffondendo notizie che vedrebbero coinvolti alcuni minori italiani, a controprova che il fenomeno si è diffuso anche in Italia. 

Da mamma, ma non solo, mi sono chiesta quanto tutto ciò non sia invece un fenomeno di emulazione perché è certamente singolare il fatto che le foto siano tutte recenti, purtroppo se anche inizialmente poteva essere una bufala ora non lo è certamente più.

In particolare da quando qualche furbo ha pubblicato le 50 prove che riguardano questo macabro fenomeno.

Come se la cosa non fosse già abbastanza pubblicizzata ha iniziato a girare questa sorta di catena, generando maggiore allarmismo tra i genitori.


Preciso subito che se un bambino disegna una balena NON sta facendo nulla riferito al Blue Whale, visto che il Blue Whale è ben altro che un ingenuo disegno fatto da un bambino. 

Di questo copia-incolla ce n’è una versione diversa se pur molto simile, l’età dei minori si alza da 9-17 a 12-17 ma il contenuto fondamentalmente è lo stesso.

 ⚠️⚠️ATTENZIONE IMPORTANTE ⚠️⚠️ 

Se notate qualche vostro contatto pubblicare foto con hastag (per sicurezza ho preferito togliere l’elenco degli hashtag che sono presenti nella catena originale) ecc ecc.. è probabile che sta aderendo al ‘blue whale’ (balena blu): un gioco psicologico nato in Russia che fa il lavaggio del cervello fino a portare al suicidio. Specialmente negli adolescenti tra i 12-17 anni!
Cercate aiuto rivolgendovi a qualcuno a lui più vicino, questo “gioco” è pericoloso e porta alla morte. 
Condividete per favore..


Ora la domanda sorge quanto meno spontanea: bisogna per forza condividere ogni cosa? Bisogna condividere tutte le 50 prove? In questo modo non si fa altro che dare nuove idee a chi si vuole far del male. Bisogna pubblicare foto così forti come ragazzi che si auto-lesionano? Io credo di no, anzi ne sono fortemente convinta! Credo al contrario che non andrebbero condivise ma rimosse a velocità della luce.

A volte bisognerebbe avere il coraggio di essere impopolari e di rifiutarsi di condividere tutto, a volte bisognerebbe rinunciare a qualche click malato per non seminare ulteriore morte.

Se la rete il più delle volte è un grande mezzo di comunicazione talvolta, come in questi casi, può fare solo dei gravissimi danni.

Come se non bastasse tutto ciò, la rete pullula di imbecilli che non fanno altro che insultare ragazzi che evidentemente hanno già dei problemi, perché dietro ad uno schermo sono tutti leoni, mostrando quanto vuota e arida sia la società in cui viviamo mostrandoci senza troppi veli e ipocrisie quanto cattiveria gratuita ci sia in giro, quanta poca empatia abbiano molte persone. Sarebbe carino evitare di commentare se non si può avere una parola di comprensione ma tant’è, purtroppo la madre degli imbecilli è sempre incinta! 

E’ indubbio che molti profili non siano altro che fake ma tra quei fake ci sono anche ragazzi reali, che potrebbero essere vostri fratelli, figli, nipoti, amici e commentare scrivendo “uno in meno” o simili, nel dubbio e non sapendo chi ci sia dall’altra parte, è da idioti. 

Mentre sto scrivendo questo post Twitter mi segnala ben 70 nuovi tweet con l’hashtag Blue Whale, senza contare quelli con gli altri hashtag. Su Twitter in particolare si stanno muovendo molti utenti pronti ad aiutare chi ha problemi da risolvere, chi ha bisogno di una parola di conforto e a segnalare chi ha idee suicide o chi si propone come “Curatore blue whale”. 


Questo è il messaggio che appare su Twitter quando si cercano gli hashtag collegati al Blue Whale



Anche Instangram si è mobilitato con questo messaggio di offerta di aiuto

Facebook ha optato per un altro tipo di messaggio

” non giocare a questo gioco! !

Doloroso vedere
Cari genitori, essere vicino ai bambini che la vostra mancanza di calore e la cura.
I bambini hanno bisogno di te e del tuo amore!!
Non i tuoi soldi!! Ogni genitore dovrebbe sapere!!!!
Gioco suicidio:
Sul sito di social networking “in contatto”, ci sono comunità che crea un maniaco. Amministrazione di rete “in contatto” formalmente vieta la creazione di queste comunità, ma in realtà queste comunità continuano ad esistere.
Polizia distribuito a genitori e insegnanti, consigli per la prevenzione del suicidio:
Se un bambino è coinvolto nel gruppo delle reti sociali sotto i nomi (per sicurezza ho preferito togliere l’elenco degli hashtag che sono presenti nel messaggio originale) anche bisogno di prestare attenzione alle frasi simili nei messaggi o appunti sulle pagine), basandosi sulle mani, quaderni o altri luoghi balene e farfalle, corrispondente con gli sconosciuti, non ho dormito abbastanza, anche se vai a letto Presto (per sapere se l’adolescente a letto la mattina presto); chiude l’accesso alla sua pagina sul social network. Vsluchae insorgere di alcuni sospetti, la polizia consiglia ai genitori di adottare le seguenti azioni: impostare la relazione con il bambino; ascolta attentamente e non discutere con lui, non per offrire consolazione ingiustificata, suggerisco di approcci costruttivo per risolvere i problemi, di non lasciare il tuo bambino Da sola in una situazione di alto rischio di suicidio per cercare aiuto da parte di professionisti, per capire che l’adolescente è una persona premurosa; mantenere un atteggiamento. Prima, il ministero dell’istruzione ha osservato che la partita # #casa tranquilla o balena blu è una grave minaccia per i minori. “


Tutti i maggiori social hanno optato per inserire un avviso a tutela di genitori e minori, segnale che ci dovrebbe far capire quanto questo fenomeno sia vasto se non altro nella vita virtuale.
Venerdì durante la trasmissione #Genitorisidiventa di Radio Cusano Campus si è parlato proprio di questo fenomeno, cliccate qui per sentire il mio intervento.

Se siete spaventati e/o preoccupati non condividete ogni cosa che trovate al riguardo, facendolo non fareste altro che aumentare il pericolo che altri minori possano trovare nuove idee per farsi del male, rischiate di aumentare l’allarmismo che già c’è e rischiate di creare disinformazione (ad esempio come nella nuova catena copia/incolla che gira su Facebook).

Se volete condividere qualcosa condividete l’hashtag #Therainbowchallenge e se non potete proprio fare a meno delle balene condividete l’hashtag #balenarosa oppure #pinkwhalechallenge.

In questo post ho scelto di non inserire hashtag, foto e prove legate al Blue Whale, impariamo a scegliere cosa condividere, scegliamo di condividere la vita e non la morte.











Potrebbe anche piacerti

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.