I Maghi Raminghi è una storia che ha conquistato mio figlio sin dalla prima lettura, orfano di Harry Potter e amante del genere fantasy, ha trovato in Maghi Raminghi una lettura affascinante, un libro da cui non si è staccato fin quando non è riuscito a finirlo. Vi aveva già parlato del primo volume qui e del secondo qui
I protagonisti di Baccalario sono coraggiosi, vulnerabili, talvolta incoscienti, determinati, carismatici. Sono proprio queste caratteristiche che ce li fanno sentire più vicini, che ci fanno tifare per loro.
Una profezia dice che se un ramingo diventerà Re del Mondo sarà una vera e propria catastrofe ed è proprio in previsione del futuro torneo del Re del Mondo che i maghi raminghi vengono cercati e uccisi.
Floyd e Cabala riescono a scappare e niente riuscirà a fermarli dal partecipare al torneo.
I Maghi Raminghi non vanno a scuola, sono maghi di strada, senza maestri e nessuno scommetterebbe su di loro a parte Jake Cade che decide di diventare il maestro di Floyd e Cabala.
Una storia di magia ma anche e soprattutto di amicizia, una storia che porta il giovane lettore a guardare il mondo con occhi nuovi, alla scoperta di posti magici, alla scoperta di nuovi maghi, quelli veri, che vivono tra noi, talvolta sotto sembianze insospettabili.
La grande capacità di Baccalario è proprio quella di portarti dentro un libro e poi appena finito di leggerlo di lasciarti a un’altra storia, quella che puoi leggere solo tu, guardandoti intorno, alla ricerca di storie non scritte ma già lì, sotto i tuoi occhi, perché in fondo i libri dei grandi autori fanno proprio questo.
In questa intervista Pierdomenico Baccalario ci parla dei personaggi che portano nomi Shakspeariani, di divinità, di luoghi veri e immaginari, anticipa qualcosa sul terzo e ultimo volume della saga e tanto tanto altro!
Ora vi lascio all’intervista e alle parole di Baccalario
Buona visione e buona lettura a tutti!