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Sir Blake nel regno dei Sidhe di Lorenzo Iero

by FigliModerni
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“Sir Blake nel regno dei Sidhe” di Lorenzo Iero ha tutti gli ingredienti di un buon romanzo fantasy: il ragazzino che entra in un altro mondo tramite un portale, elfi, fate, re, regine, draghi, la lotta tra il bene e il male, la magia.

Tutti i personaggi e le ambientazioni di Iero ci fanno viaggiare in un mondo fantastico ma allo stesso tempo l’autore ci porta nel mondo della diversità e lo fa in modo delicato, quasi senza che il lettore se ne accorga.

Blake ha undici anni ed è stato amputato ad un braccio a causa di una meningite ma se vi aspettate una storia strappalacrime avete sbagliato libro, infatti il giovane protagonista è forte, coraggioso e non si fa piegare dalle avversità che incontra.

Inizialmente, nelle primissime pagine, il giovane Blake ci appare come un ragazzino sconfitto dalla vita, che subisce le prese in giro di un nuovo compagno e che vorrebbe evitare la scuola pur di non ritrovarsi in questa spiacevole situazione. Sua madre Elaine è una donna sola, abbandonata dal marito, che cerca di far forza al figlio affrontando con lui le sue difficoltà.

Ecco però che la comparsa di Malambruno, un folletto della specie  Bcwa, sembra donare forza e magia a Blake che tutto d’un tratto si scopre forte e coraggioso, dimenticando la sua diversità.

Malambruno infatti è lì per portare Blake nel mondo dei Sidhe e tramite un portale magico (un cerchio luminoso tra due pietre) il bambino arriva in un nuovo mondo, a lui sconosciuto.

Blake, in compagnia degli elfi, sta attraversando un pezzo di mare in canoa per raggiungere il regno degli elfi di Ellylon, quando d’un tratto viene trascinato sul fondale da una creatura marina che, prendendolo per un braccio, lo rapisce e lo porta con sé.

Il nostro protagonista si accorge ben presto che riesce a respirare sott’acqua grazie ad una seconda pelle, creata dal suo rapitore tramite le sue arti magiche, che riveste completamente il suo corpo.

Mentre pensa di essere perduto si rende conto di riuscire a comunicare con gli animali tramite la forza del pensiero pur non riuscendo a capire come controllare questo suo nuovo potere.

Ancora incredulo per ciò che gli sta accadendo, incontra Gwyn ap Nudd, re di Cantre’r Gwaelod nonché sovrano di Annwn, regno dell’Aldilà, che si presenta subito come un essere demoniaco.

Lorenzo Iero non ci porta solo in un viaggio fantastico ma in un viaggio tra le emozioni di un ragazzino che durante le sue avventure cresce piano piano e il lettore con lui. E’ un viaggio in sé stesso, di crescita personale.

Troviamo infatti un Blake che quando si sente in pericolo di vita, al cospetto di Gwyn ap Nudd, fa conto solo sui suoi nuovi poteri per fuggire, grazie all’aiuto di un calamaro gigante. Nel mondo reale diremmo che il ragazzo conta solo sulle sue forze per uscire dalle difficoltà.

Al termine del libro, dopo diverse avventure, troviamo un Blake cresciuto. Se all’inizio del suo romanzo Iero ci ha presentato un ragazzino insicuro che cerca di evitare la scuola per non affrontare il compagno, alla fine del libro troviamo un Blake che affronta le sue difficoltà e che ha il coraggio di chiedere aiuto, ad un drago

Io mi chiamo Blake e ho disperatamente bisogno del tuo aiuto

ed è in quel momento che il lettore ha la percezione che ci sia l’incontro tra due mondi e che pagina dopo pagina Blake sia cresciuto, sia cambiato, diventando più forte.

Durante la lettura troviamo accenni ad altri autori e opere, Leopardi e Peter Pan ad esempio, ma solo verso il termine del libro Blake ricorda il potere che la lettura di “Il mago di Oz”, regalatogli dalla madre subito dopo l’amputazione del braccio., ha avuto su di lui.

L’importanza dei libri e della lettura, quindi, come modo per fuggire dalla realtà, per distrarsi ma allo stesso tempo per riconoscersi nei protagonisti, per trovare forza, per sognare, per immaginare un mondo migliore.

Il vero coraggio consiste nell’affrontare il pericolo quando si ha paura.

E’ questa la frase rimasta impressa nella mente di Blake

I gesti piccoli ma realizzati con cuore grande danno sempre tanta felicità

è la frase che è rimasta a me dopo la lettura di “Sir Blake nel regno dei Sidhe”

e forse leggendo il bellissimo libro di Lorenzo Iero anche voi troverete la frase che rimarrà indelebile nel vostro cuore e nella vostra mente.

Ma ora vi presento l’autore: Lorenzo Iero

Ciao Lorenzo e benvenuto,

questo è il tuo primo libro per ragazzi,  come nasce l’idea di “Sir Blake nel regno dei Sidhe”?

Innanzitutto, ci tengo a ringraziarti per l’opportunità che mi hai dato. Seguo da tempo il blog Figli Moderni e i video di Null, quindi per me essere recensito da voi è un traguardo davvero importante. L’idea del romanzo è nata nel 2017. Mi trovavo a Scilla, un borgo caratteristico calabrese bagnato dal mare. Mentre passeggiavo, la statua della sirena ha catturato la mia attenzione. Grazie a essa, ho iniziato a pensare a una storia che coinvolgesse il mito di Scilla e Cariddi e della Fata Morgana e che avesse per protagonista un bambino in cerca di tesori nascosti nello Stretto di Messina. Poi l’idea si è sviluppata, è maturata, è cambiata completamente. Ma se non mi fossi trovato quel giorno a Scilla, probabilmente il mio libro non sarebbe mai nato.

Il tuo protagonista è un ragazzino con un braccio amputato a causa della meningite, che ricorda un po’ anche la storia di Bebe Vio, perché hai scelto di parlare di questo argomento?

Esatto. Per la creazione di Blake mi sono proprio ispirato a Bebe Vio, e anche a Simona Atzori, due donne eccezionali che seguo ormai da tanti anni perché hanno fatto del loro handicap la loro forza. Le ammiro tantissimo e mi sembrava doveroso render loro omaggio nel mio piccolo. Come loro, infatti, anche Blake è senza un braccio. Nel corso della storia, il bambino imparerà ad affrontare le sue paure e a essere più coraggioso. Ho scelto di parlare di questo tema perché desideravo raccontare una storia che lasciasse il segno. Lo scopo di uno scrittore, secondo me, è quello di comunicare qualcosa. Spero tanto che i  ragazzi come Blake si ritrovino in lui,  perché per me sarebbe la conferma di essere riuscito ad avvicinarmi almeno un po’ al loro mondo.  

C’è qualcosa di Lorenzo nel personaggio di Blake?

Sì, tanto. Anche troppo: le mie paure, le mie debolezze, le mie passioni. Ma penso sia normale, specialmente nel primo libro.

C’è un messaggio che vorresti fare arrivare ai giovani lettori che si avventureranno tra le pagine di “Sir Blake nel regno di Sidhe”?

Sì, che la disabilità non è sinonimo di limitazioni.

Il viaggio di Blake è un viaggio in un mondo fantastico ma allo stesso tempo è un viaggio in sé stesso, tra le sue paure e i suoi dolori, un viaggio di crescita personale. Qual è l’incontro che lo aiuta a crescere di più in questo viaggio avventuroso?

Secondo me è grazie all’incontro con Eneas che Blake inizia a capire che è solo grazie alla forza di volontà che si può superare ogni ostacolo.

Hai in mente un seguito di “Sir Blake nel regno dei Sidhe?” Stai lavorando ad altri progetti?

Sì, ho già scritto il secondo volume e sarà ambientato in buona parte in Irlanda. Mi piacerebbe continuare questa saga per un bel po’, anche perché la mia idea è quella di esplorare il folklore di ogni angolo del globo. Dipende tutto da come verrà accolto il primo volume e se la storia piacerà.

Nel frattempo, continuo a pubblicare racconti per le riviste FocusPico e Gbaby. Se può interessarvi, proprio questo mese c’è la mia nuova storia su quest’ultima rivista, la seconda puntata delle avventure della lupetta Ullulù e della sua amica Carlotta. 

Grazie per averci parlato un po’ di Blake, aiutandoci a conoscerlo meglio, e a rileggerti presto!

Trovate Lorenzo Iero e tutte le notizie su “Sir Blake nel regno dei Sidhe” seguendo la sua pagina Facebook qui

“Sir Blake nel regno dei Sidhe” scritto da Lorenzo Iero, illustrato da Giorgio Carrubba, con l’immagine di copertina di Stefano Signorotti e pubblicato da La Ruota Edizioni, lo trovate in tutte le migliori librerie, sul sito dell’editore oppure cliccando sull’immagine qui sotto.

Buona lettura a tutti!

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