Vasco è un sedicenne di poche parole, come la maggior parte dei suoi coetanei, che vive solo con la mamma Anita, vive di silenzi che in realtà dicono moltissimo.
Ogni tanto sembra lasciarsi andare come quando chiede alla madre di suo padre che li ha lasciati e per cui il ragazzo non si dà pace. Silenzi interrotti da domande intime, importanti, in cui si svela la fragilità del ragazzo.
Si isola nella sua camera per giocare ai videogiochi, la Play è la sua compagna di avventure perché
“Alla Play entri in una realtà virtuale in cui nessuno ti tradisce. La realtà vera invece è piena di dolore”
Interrompe il suo isolamento solo per prendere lezioni private di matematica da un professore, Aurelio, che non sa essere il primo amore della mamma Anita.
Tra i due adulti che fanno parte della vita di Vasco si percepisce un rapporto forte, intenso, sospeso e forse mai interrotto veramente. Poi c’è Giovanni, il bidello della scuola che è un punto di riferimento, un amico con cui confidarsi e a cui chiedere aiuto nei momenti di difficoltà.
Laura Orsolini racconta di adolescenza, quella vista dagli occhi dei ragazzi, dei primi amori, della solitudine, della scuola, del rapporto tra coetanei, del senso di inadeguatezza e dei tormenti classici di questo periodo giovanile ma anche dei conflitti e della distanza tra genitori e figli, della solitudine di entrambi quando non ci si riesce a capire.
C’è un diario con una copertina rossa, che Vasco ha trovato per caso e che racconta di un amore, un diario che si interrompe e che termina con la minaccia di un suicidio. Un mistero di cui seguiamo la storia tramite gli occhi di Vasco e Martina, la ragazza che cambierà per sempre la vita del giovane.
L’autrice miscela bene il mondo dell’adolescenza, con amori adulti, amori difficili, separazioni, misteri, omosessualità dando vita ad una storia piena, coinvolgente, dal ritmo serrato, che pagina dopo pagina nella ti trasporta nella vita dei protagonisti, come se il lettore li conoscesse da sempre.
Un libro che riesce a coinvolgere generazioni diverse, parlando a tutti, ragazzi e adulti, che crea un punto di incontro tra genitori e figli, raccontando piano piano la complessità dei rapporti ma anche quel filo invisibile che lega ogni genitore al proprio figlio e che si svela nei momenti più complessi e difficili.
Un romanzo di formazione, da leggere insieme ai nostri ragazzi, come momento di condivisione, per avvicinarsi, anche quando i silenzi pesano e le parole escono a fatica ma anche perché forse siamo un po’ tutti Vasco e un po’ Aurelio e l’amore alla fine lenisce anche i dolori più profondi.
Potete trovare “Play” scritto da Laura Orsolini con la copertina di Alessandro Pasquinucci e pubblicato da La Memoria del mondo in tutte le migliori librerie.